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«Ero nel pancione della mamma e già votavo»

Giuseppe Zardini, vice sindaco di Marano di Valpolicella FOTO PECORA
Giuseppe Zardini, vice sindaco di Marano di Valpolicella FOTO PECORA
Giuseppe Zardini, vice sindaco di Marano di Valpolicella FOTO PECORA
Giuseppe Zardini, vice sindaco di Marano di Valpolicella FOTO PECORA

Giuseppe Zardini, che ha 40 anni d’età, votò la sua prima delibera proprio 40 anni fa. «Mentre ero nel pancione della mamma. Al tempo, lei era uno degli assessori». Il vicesindaco che verrà era già di casa tra gli amministratori. «Quando la mamma era affaticata dalla gravidanza, l’ex sindaco Gian Maria Tommasi riuniva la Giunta nella nostra corte». Gli uffici comunali di Marano di Valpolicella erano dall’ altra parte della strada, in prossimità degli uffici postali in cui lavorava, tra una Giunta e l’altra, Armanda Lonardi. Sta bene, l’apprendimento. Ma il voto, addirittura, senza alcuna esperienza. «Chissà se alzai la mano per davvero. C’ero anch’io, comunque». Si verbalizzi: Zardini, nemmeno infante, presente! «Mi assumo le mie responsabilità». Manco fosse il sindaco. «Sono il sindaco per un giorno la settimana: il sabato, quando sono tra i documenti. Ci sono soltanto io, in municipio». Eppure, quando lei, ormai trentenne, fu nominato per la prima volta vicesindaco dall’ex sindaco Simone Venturini, non distingueva – mi ha appena detto - una delibera della Giunta da una del Consiglio. «Non avevo mai ricevuto un’educazione civica, in precedenza: dall’asilo all’Università». Imparò, l’autodidatta? «La Giunta attua gli indirizzi del Consiglio». È così. Non è che, quella volta, la mamma raccomandò il figlio a Venturini? «Tutt’altro. Il gruppetto di coetanei che frequentavo, indipendenti dalla propria famiglia o essi stessi con famiglia, si sarebbe dato da fare per il paese». Nel 2014, lei fu riconfermato vicesindaco dall’attuale sindaco Giovanni Viviani. «Il sindaco è l’ex preside della scuola media di cui ero studente. Siccome mediavo le discussioni tra i bulli, Viviani mi avvicinò nell’intervallo tra una lezione e l’altra: Zardini, diventerai un politico! Oggi, amministriamo assieme». Viviani, piuttosto, fu pragmatico anziché nostalgico: Zardini, già vicesindaco di Venturini, si sarebbe candidato sindaco, altrimenti. Meglio che Zardini rimanesse, almeno, vicesindaco. «Raggiungemmo un compromesso. Sebbene il candidato sindaco sia indicato sempre da Valgatara: la frazione che ha il triplo degli abitanti di Marano, che è il capoluogo. Valgatara ha metà dei 3.200 residenti nel territorio. Il vicesindaco, di conseguenza, proviene sempre da Marano». Dunque, Viviani è di Valgatara, Zardini è di Marano. «Giocai a calcio a Valgatara». A dispetto degli elettori! «Una pietra – la Lasta - segna il confine. Sòra la Lasta si trovano Marano e le altre frazioni; soto la Lasta si trova Valgatara. In passato, c’erano sia il Comune di Marano sia il Comune di Valgatara». Adesso? «Salvaguardiamo sòra, lottizziamo soto». Adesso? «C’è una scuola elementare a Marano e una scuola elementare a Valgatara: una ventina di bambini, complessivamente, che sposteremo». Quando? Quanti? Dove? «Eh, no. La Lasta! La Lasta!». La pietra della discordia. «Nel mio smartphone conservo il selfie degli amatori di calcio di Marano e di Valgatara abbracciati alla pietra». La «Lasta» è doc, quanto il vino della Valpolicella: denominazione di origine controllata. «Quando la pietra fu danneggiata, fu aggiustata. Non fu cambiata». L’informatico Zardini ha insegnato ai compaesani l’uso di Internet che, a differenza della ‘Lasta’, non ha confini. Un ravvedimento di massa per il masso. «Ho contraccambiato il favore. Grazie alla Lasta, io ho imparato a stare al mondo; grazie a Internet, loro hanno imparato a girare il mondo». L’orbe terracqueo degli studenti? «Spaziano dovunque. Sono più aggiornati di me». Degli artigiani? «Compilano fogli elettronici per ordini e fatture e spediscono e-mail». Dei pensionati? «Si informano sulle condizioni metereologiche e fotografano i nipoti». Delle casalinghe? «Si scambiano messaggi con WhatsApp». I compaesani non girano il mondo, ma s’aggirano attorno alla «Lasta». «*Neanche a Londra dimenticai la nostra pietra». Ancora la «Lasta». Su, su, vicesindaco. Abbattiamo il muro: Zardini di Marano candidato sindaco a Valgatara! «No, no, no. Nel 2019, non mi ricandiderò». Sarà sindaco ogni giorno, settimana, anno. Sarà accompagnato dal Tricolore. «Non dimenticherò mai la prima volta che indossai la fascia di rappresentanza: al funerale di un ex parroco. Mi imbarazzai». Alzò la mano, sicuro. Votò. Senza esperienza, ma con responsabilità. Già in grembo. «Non mi riproporrò nè sindaco, né vicesindaco, né consigliere. Ho moglie, due figlie e le aziende a cui prestare consulenza». Zardini, mettiamoci una pietra sòra. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Stefano Caniato

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