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Da 40 a 550 euro:
l’asta di Amarone
ne frutta 5mila

L’asta alla Vetrina dell’Amarone a Villa Mosconi Bertani a Novare FOTO AMATO
L’asta alla Vetrina dell’Amarone a Villa Mosconi Bertani a Novare FOTO AMATO
L’asta alla Vetrina dell’Amarone a Villa Mosconi Bertani a Novare FOTO AMATO
L’asta alla Vetrina dell’Amarone a Villa Mosconi Bertani a Novare FOTO AMATO

L’Amarone all’asta frutta oltre 5mila euro da devolvere al comune terremotato di Cittareale, in provincia di Rieti. Sono stati raccolti sabato marzo durante l’asta di solidarietà promossa dal Comune di Negrar e dalla pro loco Emilio Salgari nell’ambito della seconda edizione della Vetrina dell’Amarone, di scena nel fine settimana a villa Mosconi Bertani, a Novare.

Nella prima giornata la Vetrina è stata visitata da 255 persone, arrivate in Valpolicella per degustare l’Amarone Classico di trenta cantine. Il via vai è stato continuo e l’apertura serale, fino alle 22, è stata apprezzata. Ieri è stato il giorno dei gruppi: alle 13, a due dell’apertura, erano già entrate 180 persone, tra cui una ventina di aderenti alla pro loco di Concordia (Modena), guidati dalla vice presidente Elda, e una trentina di membri della Confraternita dell’Amarone e dei vini rari di Brescia.

L’ASTA DI BENEFICIENZA, tra le descrizioni tecniche di Fabio Piccoli di Wine Meridian coadiuvato dal suo staff femminile e la conduzione dell’attore Roberto Puliero, è stata un successo. Testimonial dell’evento, oltre a Puliero, il capitano della Tezenis Scaligera Basket Giorgio Boscagin.

Sono state assegnate tutte le 150 bottiglie - divise in 54 lotti, battuti uno dopo l’altro tra i motti di spirito di Puliero - donate da una quarantina di aziende agricole, aderenti alla Vetrina e non. Tra quest’ultime c’erano le cantine appartenenti alle Famiglie dell’Amarone d’Arte. Gli oltre 5mila euro raccolti andranno a finanziare, a Cittareale, un progetto che prevede di attivare una copertura wi-fi e mettere in circolo così comunicazioni, affari, relazioni utili a far ripartire aziende, persone ed enti dopo il sisma. All’asta hanno partecipato come compratori, accaparrandosi bottiglie pregiate e annate speciali, esperti e appassionati di vino provenienti non solo da Verona e provincia ma anche da Padova, Treviso, Trento, Milano. C’erano pure alcuni stranieri, tra qui sudamericani giunti da Trieste. Bottiglie di Amarone inoltre, come altri vini rossi che hanno fatto la storia della Valpolicella, sono state acquistate dal sindaco di Negrar Roberto Grison a nome della giunta comunale, dal consigliere di maggioranza Giorgio Zavarise, dal presidente dell’Utl (Università del tempo libero) di Negrar Massimo Latalardo, dal deputato del Partito Democratico Diego Zardini e dallo stesso Boscagin.

MOLTE BOTTIGLIE sono state pagate tra i 60 e 120 euro, partendo da una base d’asta di 40 euro o poco più. Cifre da capogiro, invece, per alcune chicche. Come due Amaroni Quintarelli, del 1997 e 1998, ricomprati a 500 e 550 euro dalla stessa famiglia di Giuseppe Quintarelli, il «grande profeta» dell’Amarone, la quale si è aggiudicata pure vini di altre cantine.

Avendo staccato l’assegno più alto, ai Quintarelli è spettata la maglia della Tezenis con gli autografi dei giocatori messa in palio dal capitano. Ma loro, mettendo a loro volta in circolo la generosità, l’hanno donata al reparto di Pediatria dell’ospedale Sacro Cuore Don Calabria.

La Vetrina dell’Amarone 2017 non poteva chiedere di più, secondo gli organizzatori, dopo il rodaggio del primo anno.«“Ringrazio tutti i collaboratori e volontari, dalla pro loco alla protezione civile, dalla famiglia Bertani alle cantine che hanno creduto nell’asta e nell’evento», dichiara l’assessore a manifestazioni e cultura, Camilla Coeli. Al riuscito lavoro di squadra pensa anche il vice presidente della pro loco, Andrea Antolini. «Grazie a tutti, abbiamo dato il massimo» conclude. «Ora pensiamo al Palio del Recioto».

Camilla Madinelli

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