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Contributi e aiuti: le Pro loco
tesoretto della Valpolicella

La distribuzione del minestrone di fave a San Giorgio Ingannapoltron
La distribuzione del minestrone di fave a San Giorgio Ingannapoltron
La distribuzione del minestrone di fave a San Giorgio Ingannapoltron
La distribuzione del minestrone di fave a San Giorgio Ingannapoltron

La gioviale Valpolicella si dimostra altrettanto solidale al momento di condividere, oltre al festoso chiasso, anche il sostanzioso incasso. Mai, insomma, termine fu più appropriato nelle terre di vini eccellenti e di piatti succulenti: Pro loco – cioè, «a favore di un luogo» – di nome e di fatto. La privata beneficenza delle associazioni raggruppate all’interno del consorzio presieduto da Giorgio Zamboni non può che ricevere pubblica riconoscenza.

A Gargagnago di Sant’ Ambrogio, a Breonio e a Molina di Fumane e a Sant’Anna d’Alfaedo, le Pro loco destinano alle materne, alle elementari e alle medie materiale didattico e attrezzature multimediali per salvare le scuole dalle restrizioni ministeriali e perché le classi restino collegate con il mondo. A Molina, il ricavato della vendita delle piantine è stato devoluto a Telefono Azzurro per la prevenzione del bullismo. Sarà una coincidenza, ma nella fraternizzante Valpolicella è già accaduto qualche episodio di sopraffazione tra ragazzi a scuola che ha movimentato amministrazioni comunali e specialisti. Internet, tra l’ altro, non si trova nella rassicurante vallata, bensì è un territorio virtuale e infinito in cui i cyberbulli si moltiplicano più dei bulli - non dei balli - tradizionali. Per dire quanto le Pro loco, oggigiorno, diversifichino l’attività al cambiare del fabbisogno comunitario. Le associazioni donano certamente, ma non si scandalizzerebbero se a loro volta, ogni tanto, ricevessero in regalo qualche liberalità o, con maggior regolarità, il 5 per mille delle dichiarazioni dei redditi da reinvestire immediatamente nelle attività sociali. Immancabili, comunque, sono i contributi delle Pro loco alle parrocchie per il restauro delle chiese e per il sostentamento delle missioni; inaspettati, piuttosto, sono i contributi per la manutenzione dell’arredo urbano. Meglio, dei due parchi gioco curati dalla Pro loco di Ospedaletto di Pescantina. In Valpolicella, le associazioni hanno cambiato abitudini perfino nel consolidato menù. Le pietanze si sono ultimamente impoverite.

C’È CHI, peraltro, non ha mai dimenticato le proprie origini. «Dopo la commemorazione dei defunti, a San Giorgio di Sant’Ambrogio organizzano la Festa de le Fae», osserva il presidente del consorzio delle Pro loco della Valpolicella. «Alcuni figuranti distribuiscono alle famiglie un minestrone di fave preparato in un grande paiolo davanti alla chiesa». Un tempo, il seme del legume simboleggiava l’immortalità poiché, dopo essere stato sepolto, era il primo a germogliare nel campo, riprendendo il ciclo della vita. Succedeva che le fave compensassero, talvolta, la mancanza di denaro nei pagamenti. Adesso, le fave attraggono più d’un turista, tanto da poter diventare un affare. Giusto adesso che San Giorgio della Valpolicella è stato dichiarato uno dei borghi più belli d’Italia. Nel Veronese, farà concorrenza soltanto a Borghetto di Valeggio.

La conclusione venale, ovviamente, non deve distogliere dall’iniziale intento solidale della Valpolicella. «Le Pro loco di Ospedaletto di Pescantina e di San Pietro in Cariano propongono altre ricette dei nonni- lesso con la pearà e torta al cacao e vino rosso - all’interno dell’iniziativa “Cucina la crisi” proposta dall’Unione regionale delle Pro loco in collaborazione con la Regione Veneto e con le associazioni dei consumatori», continua Giorgio Zamboni. L’opera non è soltanto di promozione territoriale, ma anche di reintegrazione civica. «Durante le selezioni per l’assegnazione del premio letterario Emilio Salgari, abbiamo presentato edizione dopo edizione gli scrittori e i libri in concorso ai detenuti della casa circondariale di Montorio», aggiunge il presidente del consorzio delle Pro loco della Valpolicella. Il veronese Emilio Salgari - che sarà il padre di Sandokan e del Corsaro Nero – passò l’infanzia e più d’una vacanza a Negrar.

«L’ESPERIENZA in carcere è stata coinvolgente», commenta Giorgio Zamboni. Ebbene, le visite nella casa circondariale non sono solitamente comprese tra i buoni propositi, seppure molteplici, di una qualsivoglia Pro loco. Non è nemmeno solitamente praticato - previsto sì, ma gli uffici e le funzioni devono essere adeguati e, soprattutto, accreditati - il reclutamento di ragazzi e di ragazze tra i 18 ed i 28 anni d’età perché prestino il servizio civile, volto per 12 mesi e 1.400 ore complessive di lavoro alla compartecipazione popolare, alla promozione della cultura e alla tutela dell’ ambiente. «Dal 2005, quando il servizio civile fu istituito, il consorzio delle Pro loco della Valpolicella ha impiegato una ventina di persone che vengono retribuite - 430 euro al mese - direttamente dallo Stato», puntualizza Giorgio Zamboni. Insomma, le Pro loco provvedono ormai a contenere addirittura la disoccupazione giovanile. Altro che sagre.

Stefano Caniato

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