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Carta lapidaria di Negrar:
scansione e riproduzione

La Carta lapidaria: è l’iscrizione sul campanile di Negrar
La Carta lapidaria: è l’iscrizione sul campanile di Negrar
La Carta lapidaria: è l’iscrizione sul campanile di Negrar
La Carta lapidaria: è l’iscrizione sul campanile di Negrar

Nel reticolo di percorsi storico/paesaggistici che saranno recuperati e nuovamente valorizzati in Valpolicella, sono interessati diversi manufatti: l’antica fontana monumentale nella piazza del municipio e l’antica fontana di Caranzano a Sant’Ambrogio di Valpolicella; il capitello della Madonna con Bambino a Purano di Marano di Valpolicella; il capitello della Madonna dei Sette Dolori, l’antico cippo stradale e la croce lapidea a Cavalo di Fumane; la grande croce lapidea e il sacello della Madonna del Rosario a Torbe di Negrar; il portale affrescato con l’Annunciazione di San Rocco a Villa di Negrar; il capitello di San Rocco a Pedemonte e il capitello Archetti dei tre Santi a Negarine, per San Pietro in Cariano.

«L’INTERVENTO più importante di questo primo stralcio riguarda, però, il restauro della Carta Lapidaria del campanile di Negrar», sottolinea l’architetto Michele Moserle, progettista e direttore dei lavori. «L’iscrizione in questo 2016 compie 850 anni, è scritta in latino su pietra e rappresenta uno tra gli esempi più estesi e significativi del periodo, incisa sulla facciata sud del campanile a più di sette metri d’altezza. La Carta lapidaria (l’iscrizione appunto, ndr) risulta visibile solo in particolari condizioni di luce, e per renderla finalmente consultabile, sarà rilevata con uno scanner di precisione in grado di riprodurne una copia in scala che sarà, posizionata entro un pannello informativo comodamente consultabile nella sottostante corticella».

IN QUESTO AMBITO di valorizzazione della Carta lapidaria, è nata una sinergia con la Cantina Valpolicella Negrar e i suoi partner per il progetto La Scuola nel Vigneto, che ha ottenuto il prestigioso patrocinio del ministero dei Beni e delle attività culturali e turismo – Segretariato regionale per il Veneto. Il termine dei lavori è previsto per le festività natalizie. L’intervento di restauro è realizzato dagli allievi del corso Fse di formazione superiore per tecnico del restauro di beni culturali, finanziato dalla Regione Veneto, realizzato dall’Istituto salesiano San Zeno e in svolgimento al Centro di Formazione professionale Cnos-Fap San Zeno di Sant’Ambrogio di Valpolicella . Su appuntamento, alcuni cantieri saranno aperti alle scuole per visite guidate. G.R.

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