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Affissioni e disegni con il leone di San Marco Il sindaco dai carabinieri

Territorio comunale imbrattato, a Dolcè, e pieno di affissioni abusive che portano la firma Clnv (Comitato di liberazione nazionale Veneto), che vorrebbe la liberazione dei territori veneti occupati dallo Stato italiano. Scatta la denuncia contro ignoti per depauperamento ed imbrattamento di cose altrui. A presentarsi alla stazione dell'Arma dei carabinieri di Peri è stato il sindaco di Dolcè, Massimiliano Adamoli, che ha sporto querela contro ignoti. «Nel corso della serata di mercoledì 7 febbraio e nelle prime ore di giovedì 8», racconta il primo cittadino di Dolcè, «ignoti, presumibilmente appartenenti al Comitato niberazione nazionale veneto, hanno disegnato con vernice spray di colore rosso il leone alato di San Marco, della dimensione di circa 120 per 90 centimetri e la sigla Clnv in diversi punti del territorio comunale». I disegni sono stati rinvenuti in località Soman, nei pressi della frazione di Ceraino, su ambedue i muri in pietra a vista di accesso al sottopasso della dismessa linea ferroviaria che conduce alla zona agricola, all’Adige e alla pista ciclo-pedonale comunale. A PERIi fogli sono stati trovati sui muri del sottopasso ferroviario della strada comunale che collega il Comune di Dolcè a quello di Brentino Belluno. Nella stessa serata di mercoledì 7 febbraio sono stati affissi in diverse frazioni di Dolcè, incollati, necrologi, riportanti scritte in nero, con una croce sulla sinistra. «Finalmente è morta Italia corrotta e mafiosa. Ne dà il lieto annuncio la Serenissima Repubblica. Territori veneti occupati dal 21-22 ottobre 1866» il testo. A Volargne i fogli sono stati rinvenuti sulle pareti laterali interne della pensilina di fermata dell'autobus di via Palazzina, nei pressi del campo sportivo comunale e a margine della strada statale 12 del Brennero, nella bacheca di pubbliche affissioni di via San Martino. A Ceraino i fogli sono stati posizionati nella parte a sud del muretto laterale di via Fontana in corrispondenza dell'intersezione con la strada statale 12 e nella bacheca in legno posta nella stessa via Fontana. A Dolcè, invece, i fogli sono stati affissi nella bacheca pubblica delle affissioni di via Trento e nella bacheca delle pubbliche affissioni di via Campostrino. «Queste raffigurazioni», conclude il sindaco Massimiliano Adamoli, «si sommano ad altre precedentemente realizzate, in più occasioni a partire dal novembre 2015 in vari punti del territorio comunale. La nostra Polizia locale ha provveduto a redigere una relazione in merito alla vicenda. Non è tollerabile che la libera manifestazione delle proprie convinzioni politiche», conclude il sindaco Adamoli, «avvenga, imbrattando i muri e deturpando il paesaggio e le opere pubbliche».

Giancarla Gallo

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