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Adigemarathon dei record 1.482 in acqua

Gli equipaggi di rafting FOTO AMATOLa partenza dei singoli concorrenti
Gli equipaggi di rafting FOTO AMATOLa partenza dei singoli concorrenti
Gli equipaggi di rafting FOTO AMATOLa partenza dei singoli concorrenti
Gli equipaggi di rafting FOTO AMATOLa partenza dei singoli concorrenti

Record assoluto di partecipazione per la 15a Adigemarathon andata in archivio ieri in una giornata perfetta: 1.482 gli iscritti scesi in acqua, tra agonisti, rafting, Sup e amatori. Record anche sportivo per gli atleti tedeschi Tobias Kroener e Nico Paufler del K2 maschile olimpico senior che hanno tagliato per primi il traguardo di Pescantina con il tempo record sotto le due ore, di 1 ora 54 minuti e 26 secondi. La quarta edizione targata Vladi Panato ha fatto registrare un aumento di quasi 500 iscritti rispetto all’annata 2015, nelle due postazioni di piazza San Rocco a Pescantina e di Dolcè all’ingresso dell’Isola, dove si svolge la grande festa della canoa italiana, l’ultimo appuntamento che chiude la stagione. «Un’anno ricco di significato per noi», commenta Vladi Panato, presidente del Canoa Club Pescantina che organizza la manifestazione con il Canoa Club Borghetto d’Avio. «È aumentato il lavoro e specialmente abbiamo dovuto fare i conti con la burocrazia e con un calo degli sponsor che stato supplito dall’impegno dei volontari. Quest’anno ha debuttato il cronometraggio elettronico a cura di ID-Cronos con l’équipe federale guidata da Enzo Mossino, giudice arbitro principale: possiamo contare su numeri certi, non più a vista e sul risultato istantaneo. Anche così si migliora lo sport», conclude. Nel panorama dei partecipanti, in prima fila, Arcangelo Pirovano, decano della manifestazione e presIdente emerito della Federazione italiana della canoa turistica. «Dalla prima edizione alla numero 15 sono sempre stato presente», dice con orgoglio. «Vengo da Casalmaggiore sul Po in provincia di Cremona e quest’anno con cinque amici sono sceso in canoa da Merano a Venezia: il fiume è sempre la mia vita». Tra gli ospiti d’onore, con Luciano Bonfiglio, presidente nazionale della Fick, Bruno Panziera, presidente del Canoa Club Verona e del Comitato regionale veneto della Fick, che raggruppa 35 società per un totale di quasi 3mila iscritti: la seconda realtà in Italia dopo il Lazio, fotografata dal libro Veneto in canoa, appena pubblicato. Già fondatore di Adigemarathon con Alviano Mesaroli ed Ettore Ivaldi nel 2004, Panziera sottolinea: «Adimarathon si conferma la festa per eccellenza della canoa italiana, a chiusura di un trittico che ha visto i campionati europei di canoa velocità ad Auronzo di Cadore nella scorsa estate e in settembre i campionati del mondo per club di dragon boat. Per Verona quest’anno avremo nel nuovo campo di slalom i campionati italiani ragazzi e master in settembre e, in maggio, i campionati italiani di discesa per le stesse categorie. Come Comitato veneto stiamo alacremente lavorando per valorizzare il lago di Santa Maria suddiviso tra i Comuni di Revine Lago e Tarzo in provincia di Treviso sul quale si disputeranno i campionati italiani di velocità per club nell’agosto 2019». Fra le presenze istituzionali anche Sandro Barison, consigliere federale della Fick. «Ho il piacere», dice, «di partecipare non più come giudice di gara ma come consigliere. Adigemarathon ha consolidato il suo profilo internazionale ed è un punto di riferimento per la conclusione della stagione canoistica». La giornata è stata scandita dai tre momenti classici: la partenza contro il muro d’acqua messo in atto dai Vigili del fuoco dei 270 agonisti a Borghetto di Avio, la Mezzamaratona per i ragazzi all’Isola di Dolcè. E infine i gommoni, le imbarcazioni degli amatori e della Maratona rafting. Un totale di 1.212 partecipanti che hanno animato l’Isola di Dolcé. Intere comitive di amici, giovani alla prima esperienza di contatto col fiume e clima di spensierata allegria, stimolato dal venticello della Valle. Tre i sindaci in canoa: Federico Secchi di Avio, Massimiliano Adamoli di Dolcè e Luigi Cadura di Pescantina, accomunati dall’amore per un territorio dalle straordinarie potenzialità. In gommone per la prima volta ad Adigemarathon la squadra italiana di Para-rafting, una specialità che apre alle specialità paralimpiche, creata dal presidente della Federazione italiana di rafting Danilo Barnaz. Massimo Giandinoto, 32 anni, racconta: «A nove anni mi sono ammalato di tumore al calcagno e ho subito l’amputazione: sul fiume provo ora un senso di grande libertà». Assalto ai ristori di Dolcè, preparato dagli alpini di Dolcè, di Volargne curato da alpini e Pro loco e di Santa Lucia a cura delle tre Avis di Pescantina, Balconi e Settimo: quintali di panini e di ogni ben di Dio per atleti e amatori. Un grande segno della vitalità di questa manifestazione che richiama da quindi anni migliaia di appassionati in riva all’Adige. •

Lino Cattabianchi

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