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«Così la Regione Veneto non tutela il suo suolo»

I comitati del movimento Possibile della Valpolicella, Valeggio e del Basso Veronese evidenziano con preoccupazione i problemi connessi alle prossime nuove urbanizzazioni in relazione al consumo di nuovo suolo, anche alla luce dell’ approvazione con la delibera 14 del 29 maggio 2017, del progetto di legge Disposizioni per il contenimento del suolo e modifiche della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 «Norme per il governo del territorio in materia di paesaggio». «In assenza della normativa nazionale, più volte annunciata che allo stato attuale si trova arenata in Senato da quasi due anni e con scarse speranze di essere promulgata», spiega Riccardo Anoardo membro del Comitato Possibile della Valpolicella, «la Regione Veneto approva un progetto che, se dal punto di vista formale degli intenti e nelle premesse, potrebbe essere un importante passo avanti, nella sostanza si configura debole, poco chiaro, segnato da eccezioni, deroghe e da un’eccessiva discrezionalità nei poteri autorizzativi assegnati proprio alla Giunta regionale. Anche solo per l’uso di termini come “contenimento” anziché “eliminazione definitiva del consumo di nuovo suolo agricolo o verde”, possiamo dire che le aspettative siano state deluse e che nella pratica questa misura non avrà, nella migliore delle ipotesi, alcun impatto». Con un indice di suolo consumato del 12,9% il Veneto è tra le Regioni italiane più voraci di suolo, la media nazionale è del 7,6% a fronte della media europea che si ferma al 4,1%. «La preoccupazione riguarda grandi o piccoli interventi riscontrabili in tutta l’area della provincia», conclude Anoardo. • G.G.

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