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«Comando unico contro i furti»

Un’auto dei carabinieri
Un’auto dei carabinieri
Un’auto dei carabinieri
Un’auto dei carabinieri

Appello a tutti i sindaci e ai consiglieri comunali della Valpolicella per organizzare un’assemblea pubblica intercomunale con lo scopo di raccogliere idee sulla questione dei furti, discutere dell’efficacia delle telecamere e della convenzione per la Polizia locale. Questo è quanto ha chiesto il gruppo «Valpolicella Sicura» nella lettera inviata in questi giorni, dopo l’aumento di furti registrato negli ultimi periodi: si va dal furto di notevole entità di pannelli solari a Peri a negozi di abbigliamento derubati due volte nel giro di una settimana a Gargagnago. «Non si è fatto abbastanza. Ogni giorno ricevo chiamate, messaggi e riporto post sulla nostra pagina facebook su furti, tentativi di scasso o peggio ancora di rapine», afferma Alexandro Todeschini, amministratore della pagina del social, «mi domando se serve altro per far sedere ad un tavolo pubblico i sindaci della Valpolicella con noi come rappresentanti dei cittadini e con le istituzioni, per prevenire e non curare malamente la nostra gente e la nostra terra». «In Valpolicella, vuoi per la peculiarità del territorio esteso, circondato da campi e con molteplici vie di fuga, quindi difficile da controllare, vuoi per l’incidenza del problema furti e sicurezza, serve un presidio territoriale dei carabinieri che vada oltre le singole caserme», aggiunge Nicolò Ceradini, l’altro amministratore di «Valpolicella Sicura». «Oggi i militari dell’Arma devono coprire un’area che parte da Caprino, dove è dislocata la Compagnia, raggiungere la Valpolicella e arrivare fino in Lessinia. Un compito improbo da svolgere, con pochi uomini e in condizioni difficili. Perciò questa è la richiesta che inoltriamo alle autorità: chiediamo una Compagnia dei carabinieri per la Valpolicella. Vogliamo poi rimarcare», continua Ceradini, «l’importanza per la Valpolicella di agire come squadra. Viviamo in un territorio di 60.000 persone: invitiamo i Comuni perciò a lavorare all’unisono e non per comparti stagni, per avere maggior forza contrattuale e ottimizzare le risorse. A partire da una gestione associata della Polizia Locale, oggi, dopo la conclusione della convenzione che regolamentava il servizio e mantenuta solo da pochi Comuni: va studiato, invece, un progetto condiviso da tutti per superare le criticità emerse negli scorsi anni e per aggregare l’intera area della Valpolicella. Chiediamo inoltre un numero unico per la Polizia locale, così da poter rintracciare i vigili durante il servizio di pattuglia e favorire il coordinamento con le altre forze dell’ordine». Conclude quindi Ceradini: «Accanto a questi interventi a valle, va sottolineato il problema a monte: il sistema giustizia in Italia non funziona. Serve un giro di vite: si devono dare più soldi e mezzi alla polizia e ai carabinieri; avere leggi serie, chiare e severe per assicurare i ladri alle galere; l’espulsione degli stranieri che delinquono, anche per rispetto di chi non è italiano, ma è qui per lavorare e si comporta bene». Per maggiori informazioni, si può scrivere a valpolicella.sicura@gmail.com. • G.G.

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