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La proposta del consigliere provinciale

Troppi cinghiali
La Provincia:
prelievo gratuito

La proposta del consigliere provinciale
Un gruppo di cinghiali
Un gruppo di cinghiali
Un gruppo di cinghiali
Un gruppo di cinghiali

Sono un problema sempre più pressante i cinghiali in particolare in Valpolicella e sul Baldo e la caccia sembra al momento essere l’unica arma a disposizione per il loro contenimento. Ma la caccia al cinghiale è economicamente poco interessante per i cacciatori: la norma prevede che l’attività di prelievo venatorio avvenga senza fini di lucro e che i capi abbattuti vengano conferiti a un centro di lavorazione che finora è unico per tutta la provincia, a Cavalo di Fumane. 

 

E' possibile acquistare il 50 per cento del peso dell’animale eviscerato al solo costo di un euro al chilogrammo fino a un massimo di 50 euro, da versare al centro di lavorazione a titolo di rimborso spese veterinarie, di macellazione e smaltimento dei rifiuti, mentre il restante 50 per cento del peso viene acquistato dal centro di lavorazione che versa alla Provincia l’importo di 1,50 euro al chilo del peso per la parte che gli resta.

 

Stefano Marcolini, consigliere provinciale con delega alla caccia, ha inviato nei giorni scorsi una lettera alla Regione. La sua proposta è che «le carcasse dei cinghiali abbattuti e conferite ai centri di raccolta possano essere interamente acquisite per l’autoconsumo senza oneri da chi ha effettuato l’abbattimento, mentre resterebbero a carico degli istituti venatori le spese per la realizzazione, il funzionamento e gli adempimenti previsti per i centri di raccolta». 

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