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I consigli degli esperti

Tanta neve e gelo
«Escursionisti
siate prudenti»

I consigli degli esperti
Esercitazione della Protezione civile sul Baldo
Esercitazione della Protezione civile sul Baldo
Esercitazione della Protezione civile sul Baldo
Esercitazione della Protezione civile sul Baldo

Situazione in evoluzione. Molta neve, talvolta con accumuli fino oltre il metro e mezzo, sul Baldo, il Carega e l’altopiano della Lessinia. «Una condizione che impone prudenza, soprattutto in alta quota almeno fino alla metà della prossima settimana quando, con la prevista ondata di gelo, la situazione subirà un’ulteriore modifica», spiega Pierluigi Ferrari, volontario del Corpo nazionale di Soccorso alpino di Verona e delegato dall’Agenzia regionale per l’ambiente (Arpav) per i rilievi nivometrici. Misurazioni che vengono effettuate su tre punti, in Lessinia, a Cavallo di Novezza e alla Colma di Malcesine.

 

«Le condizioni sono tali da sconsigliare di avventurarsi sui pendii ripidi del Baldo e rendono necessaria la massima attenzione», aggiunge Roberto Morandi, capostazione del Cnsas-Cai scaligero. «È fondamentale consultare i bollettini per neve e valanghe emessi dall’agenzia regionale e valutare con attenzione le condizioni sul posto». Tantopiù che, in questo fine settimana, tutti i rifugi del Baldo (Chierego, Barana al Telegafo e Damiano Chiesa all’Altissimo) saranno chiusi: non ci sarà dunque alcuna possibilità di supporto per quanti salissero in quota. Il pericolo stimato per le valanghe è attualmente, secondo l’Arpav, al grado due, «moderato».

 

«Ma la situazione è in veloce evoluzione, soprattutto per le previste nuove precipitazioni e l’azione del vento», spiega Ferrari. Intorno ai 1.700 - 1.800 metri di altitudine l’accumulo nevoso varia, secondo «canali» eolici diversi secondo le zone, tra i 40 centimetri e il metro. «Le condizioni sono tali da favorire la formazione di lastroni e placche che possono cedere anche sotto carichi non elevati, soprattutto nei canali», conferma il rilevatore. «Nelle zone con vegetazione di pino mugo, come su parte dei versanti del Baldo, il pericolo è legato alla formazione, con il gelo e il rigelo, della “brina di profondità“, che costituisce un piano di scivolamento per gli strati superiori». Il Carega (Giaron della Scala, Campogrosso) e in parte anche il costone di Castel Gaibana (Lessinia) sono luoghi di «valanghe storiche»: «Bisogna attendere che i pendii scarichino», sintetizza Ferrari. «Il periodo non è favorevole alle salite in quota», commenta, «e l’evoluzione a breve non lascia ben sperare».

Paolo Mozzo

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