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FASE DI CONTENIMENTO

Ottocento doppiette
pronte a dare
la caccia alle nutrie

Una nutria che nuota in un fiume
Una nutria che nuota in un fiume
Una nutria che nuota in un fiume
Una nutria che nuota in un fiume

Entro Natale un esercito di 800 cacciatori si metterà in armi contro 240 mila nutrie. L’annuncio è stato dato ieri mattina, al termine di un incontro svoltosi negli uffici della Provincia a Verona, nel quale è stato presentato il nuovo piano di lotta ai roditori elaborato da amministrazioni comunali, consorzi di bonifica ed organizzazioni venatorie in applicazione delle norme dettate negli scorsi mesi dalla Regione Veneto.

Il piano ha avuto un primo avvio un paio di settimane fa. «Quindici nostre guardie hanno già iniziato l’attività di contenimento della presenza di questi animali», ha spiegato la comandante della Polizia provinciale, Anna Maggio, ma il piano nel suo complesso entrerà in piena operatività quando i cacciatori imbracceranno le doppiette.

«Sono in corso le ultime pratiche di autorizzazione, per cui si tratterà di attendere ancora solo pochi giorni», ha ripreso Maggio, spiegando che gli abbattimenti a colpi di arma da fuoco potranno essere effettuati solo da persone per questo specificamente addestrate.

«Nei sei ambiti di caccia del Veronese ci sono circa 1.200 cacciatori autorizzati ma, stando a quanto sappiamo al momento, sinora si sono dati disponibili circa due persone su tre», ha precisato Marco Faccio, presidente di una delle circoscrizioni in cui la presenza delle nutrie è particolarmente forte, quella delle Valli grandi veronesi.

«La cosa importante è che tutte le realtà interessate da questo problema siano riuscite a fare squadra per avviare un’azione che è l’unica che può portare risultati concreti», ha sottolineato il presidente della Provincia Antonio Pastorello.

Le norme regionali prevedono la possibilità di usare vari metodi di eliminazione dei roditori ma, di fatto, quello su cui tutti puntano di più è quello che prevede l’uso delle doppiette. Le quali in passato sono già state usate per campagne di eliminazione consistenti.

«Normalmente uccidevamo sette - ottomila capi a stagione per ciascun ambito», ha detto il presidente di un’altra circoscrizione della Bassa, la cinque, Renzo Cesaro. Tutto questo in seguito a battute di caccia effettuate soprattutto in notturna, visto che è proprio con il buio che è più facile colpire le nutrie.

«Si tratta di animali che sono abbastanza aggressivi, oltre che portatori di leptospirosi», hanno sottolineato ieri i cacciatori.

Se i cacciatori riprenderanno a fare l’attività che svolgevano fino a due anni e mezzo fa, quando una modifica normativa nazionale ha reso temporaneamente questi animali non cacciabili. A questo punto verranno anche usate in maniera più diffusa le trappole. «Stiamo vedendo famiglie di castorini anche lungo i tratti dei corsi d’acqua presenti nei centri abitati, dove non è possibile sparare», ha ricordato il direttore del consorzio di bonifica Veronese, Roberto Bin. Bin ha proposto l’indizione di un tavolo di approfondimento su questo specifico tema. Anche gli animali catturati dovranno essere abbattuti. Un’operazione questa che, ha ricordato il comandante delle guardie provinciali, potrà essere fatta anche da non cacciatori, a patto che usino pistole ad aria compressa.

Quanto alle carcasse, invece, ad occuparsi del loro smaltimento saranno i consorzi di bonifica. La maggior parte degli animali morti verrà bruciata, dal momento che solo quantità limitate di nutrie potranno essere interrate.

«Stiamo parlando di un gran numero di animali. Si calcola che ci siano una o due nutire per ettaro, in un territorio di 160 mila ettari. Una cifra che va grossomodo dai 160 ai 320 mila esemplari. Di conseguenza le nutrie non possono essere eliminate completamente, ma la loro presenza può essere tenuta sotto controllo con un’azione di lungo termine», ha precisato il dirigente del servizio caccia e pesca provinciale, Ivano Confortini. Un’attività che potrà anche essere effettuata in alcune aree direttamente dai Comuni, ricorrendo in uqesto caso a ditte specializzate.

Luca Fiorin

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