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Voleva le seggiovie,
lo hanno allontanato

L’interdittiva antimafia del prefetto Salvatore Mulas firmata nei giorni scorsi nei confronti di Francesco Piserà, che aveva rilevato nelle ultime due stagioni invernali l’affitto degli impianti di risalita di Malga San Giorgio attraverso la società Bintar Snea, non sorprende più di tanto in Lessinia. L’imprenditore che in occasione della presentazione della società in Provincia, presidente ancora Giovanni Miozzi, si era dichiarato titolare di diverse attività operanti nel settore della ristorazione e del turismo sul lago di Garda, era presidente di Gfa srl società che aveva in gestione alberghi e ristoranti a Salò, Bardolino, Peschiera ma si era preso anche la gestione dell’hotel Sporting di Malga San Giorgio. In realtà Piserà non si è però mai visto a Malga San Giorgio, dove di fatto hanno sempre operato il consigliere delegato di Bintar Snea Nereo Ceschi, imprenditore della Valpantena, e il direttore tecnico Marco Giani. In occasione del rinnovo del contratto per la stagione 2014-15 Marco Zambelli, uno dei proprietari terrieri su cui vengono tracciate le piste e sono collocati gli impianti di risalita, a nome anche di altri familiari proprietari dei terreni, scriveva a Thomas Pandian, che dall’assemblea dei soci di Nuova Lessinia spa aveva ricevuto l’incarico di avviare la liquidazione della società, che gli risultava «che il casellario giudiziario del presidente di Bintar Snea sia tutt’altro che limpido, motivo per cui, se ci fosse stata comunicata da Nuova Lessinia spa l’intenzione di affittare l’azienda a tali soggetti, ci saremmo molto probabilmente opposti, come ci consente la legge sulle locazioni non abitative». Era il 24 settembre dell’anno scorso e la lettera esprimeva nero su bianco quando a voce si diceva già da tempo. Ma anche all’interno della società i rapporti era già guastati, tant’è che i soci di Bintar Snea avevano chiesto a Piserà di lasciare sia l’incarico di presidente sia la partecipazione come socio, accettando la liquidazione della propria quota. Inviti ai quali l’interessato ha sempre risposto picche e la società è dovuta ricorrere alle vie legali.

È dello scorso settembre la sentenza del Tribunale di Venezia che ha destituito Piserà dall’incarico di presidente, ma per costringerlo ad uscire anche dalla società, Bintar Snea è stata messa in liquidazione. V.Z.

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