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Vigilessa porterà
il tricolore in Russia
per il tiro a segno

L’istruttrice di polizia municipale in divisa
L’istruttrice di polizia municipale in divisa
L’istruttrice di polizia municipale in divisa
L’istruttrice di polizia municipale in divisa

Si è confermata lo scorso giugno a Ravenna campionessa italiana delle forze di polizia nel tiro sportivo con la pistola da 10 metri. E così sarà portabandiera della nazionale italiana a Kazan, in Russia, per i campionati europei Aspmi delle forze di polizia che si svolgeranno dal 17 al 22 luglio. Manola Anselmi, 37 anni, originaria di San Bortolo della Montagne, residente a Bolca di Vestenanova e vice istruttore di polizia locale ad Arzignano, ha raggiunto il sogno che sperava l’anno scorso alla conquista del quarto titolo nazionale nei 25 metri: «L’obiettivo è arrivare ai campionati europei del 2017 e considero quest’anno un tempo ideale di preparazione per arrivare là».

Non solo ha coronato il suo sogno, ma ha ottenuto, inaspettato, anche l’onore di essere alfiere della nazionale: «Mi onora molto, perché sono partita da zero sette anni fa e ho scoperto durante una normale seduta di addestramento obbligatorio con i colleghi maschi di tirare meglio di loro».

Dote naturale, certo, come potrebbero testimoniare il nonno Giuseppe, tiratore scelto dell’Esercito e il papà Celestino, conosciuto come Il Barba, cacciatore e sparatore con i Trombini di San Bortolo e che l’aiutò e la spronò nell’acquisto della prima pistola per il tiro sportivo. Ma non sarebbe bastato: serviva provare, crederci e soprattutto continuare anche quando le cose non vanno per il verso giusto. Poi essere donna e mamma dolcissima di due bambini piccoli non aiuta, anche se Manola confessa che i migliori risultati li ha ottenuti al termine delle gravidanze: «A casa in maternità avevo più tempo per allenarmi di quando sono al lavoro. Tra una poppata e l’altra l’allenamento era continuo, fissando la parete bianca del salotto di casa e simulando il tiro: non serve il colpo in canna, perché non conta il bersaglio, ma la respirazione, la concentrazione, l’immobilità del polso, l’occhio fisso all’obiettivo».

CENTRATO in pieno dunque anche quello sperato di partecipare agli europei: «Era vicino ma non certo, e fino all’ultimo ad ogni gara avevo una grande tensione. Adesso mi sto preparando frequentando tutti i giorni il poligono di Vicenza, dove mi seguono il presidente Efrem Dalla Santa, che mi ha allenata nel tempo e mio marito Daniele Vani, che è comandante di polizia locale a Valdagno e che ha sempre creduto in me e mi ha sostenuta nel continuare: mi accompagnerà in Russia come preparatore atletico e primo supporter, assieme a tutta la mia famiglia che mi ha sempre sostenuta», aggiunge la campionessa Anselmi.

Degli 11 componenti della squadra italiana a Kazan c’è solo un’altra donna, la bergamasca Laura Benatti, con la quale ha diviso quest’anno i titoli nazionali: a Manola quello da 10 metri a Laura quello da 25.

Il curriculum della veronese è di tutto rispetto e il medagliere con una trentina di trofei è invidiabile, considerato il breve tempo da quando ha cominciato l’agonismo: «Pratico due specialità: pistola sportiva a 25 metri calibro 22 e pistola ad aria compressa a 10 metri. Quest’anno grazie alla conquista a Ravenna del titolo di campionessa italiana a 10 metri e del terzo posto a 25 metri sono stata convocata per gli europei. Chi mi conosce mi ferma per strada e mi chiede di tornare con una medaglia, ma la mia l’ho già vinta quando mi è arrivata la lettera di convocazione e ora con la notizia di essere alfiere della squadra nazionale, pronta a gareggiare a fianco di tiratori internazionali abituati alle Olimpiadi», conclude Manola, che non lo dice per scaramanzia, ma spera nel colpaccio, quello che va dritto al bersaglio di metterle al collo anche una strameritata medaglia.

Il suo talento esplose a fine giugno 2013 in occasione del 45esimo campionato italiano della polizia locale in cui conquistò due medaglie d’oro e i titoli assoluti di campionessa italiana sia nella pistola a metri 10, sia nel tiro sportivo a 25 metri. Quest’ultima è una specialità in cui si è ripetuta per quattro anni di seguito.

Vittorio Zambaldo

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