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In Lessinia

Valon del Malera: il video della predazione di un camoscio da parte del lupo

In Lessinia
Una frame del video
Una frame del video
Lupo attacca il camoscio (Dal Santo)

Non ci sono solo animali di allevamento nella dieta dei lupi, come dimostra il video di Francesco Dal Santo, girato lo scorso maggio in Lessinia, proprio sopra Malga San Giorgio, nel Valon del Malera. Francesco era con il padre Federico, entrambi cacciatori dell’Ambito territoriale di caccia 1: «Erano circa le 9 di mattina e stavamo tornando da un’escursione. «Abbiamo visto due camosci correre verso Castel Gaibana e scendere invece dalla parte opposta un lupo con in bocca un intero camoscio. È stato un attimo puntare l’obiettivo e filmare la scena per una trentina di secondi, il tempo che ha impiegato il predatore a nascondersi dietro alcune rocce per consumare in pace il suo pasto», racconta.

Francesco, che non nega la sua passione per la caccia ereditata dal padre, ha anche un forte spirito naturalistico e a tracolla ha più spesso la macchina fotografica e la cinepresa che il fucile: «Passo anche un’intera stagione di caccia senza sparare un colpo, ma non rinuncio a uscire con binocolo, fotocamera e telecamera ad osservare i selvatici nel loro ambiente», racconta, mostrando scatti e video invidiabili per naturalezza e qualità, frutto di ore e ore di appostamenti, di lunghe camminate in ambienti poco o per nulla frequentati da escursionisti, dove i selvatici si sentono tranquilli: «Mi fa piacere condividere i miei scattri perché mi sembra di condividere anche le miei emozioni», dice.

 

Testimoni della predazione del lupo sono stati anche altri escursionisti che alla vista hanno preferito cambiare strada, mentre Martino Dall’Osbel, naturalista e laureato in Scienze forestali, si è entusiasmato anche se per lui non è stato l’unico incontro con il grande predatore: «Mi è successo anche 15 giorni dopo con condizioni di vento favorevole che mi hanno permesso di avvicinarmi molto di più: quando il lupo si è accorto della mia presenza ha messo la coda fra le gambe ed è partito di gran carriera.

Quello nel Valon è stato un incontro ravvicinato molto interessante dal punto di vista professionale: si spera sempre di vedere il lupo, certo non mi aspettavo a quell’ora del mattino “tarda” per i suoi tradizionali criteri di caccia», osserva. 

Vittorio Zambaldo

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