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«No al ripopolamento»

Valdegamberi
e Negro: «Stop
ai lupi in Lessinia»

Lupo in Lessinia
Lupo in Lessinia
Lupo in Lessinia
Lupo in Lessinia

«La convivenza tra uomo e lupo è possibile solo in aree poco antropizzate e non con prevalente vocazione agricola e pastorale come la Lessinia». Lo dichiara in una nota il consigliere regionale della Lista Zaia, Stefano Valdegamberi. «Questo territorio montano - precisa il consigliere - si differenzia da tutti gli altri proprio per la presenza, fin dall’antichità, di una diffusa attività di allevamento e di pastorizia, con centinaia di stalle e di malghe concentrati in pochi chilometri quadrati e con quasi metà dei capi dell’intera montagna veneta. Un ambiente ben diverso dalle grandi distese boschive di altri contesti montani alpini o appenninici, tant’è che ogni anno vengono sbranati un numero di capi pari a una media stalla di questo territorio. Pertanto, - sollecita - va modificata la normativa nazionale per permettere di applicare la deroga prevista dall’art. 16 della Direttiva Habitat, come già sta avvenendo in altre parti d’Europa. Infatti, per prevenire gravi danni all’allevamento e alle altre specie animali selvatiche solo lo Stato può derogare al criterio di protezione assoluta del lupo». 

"No a ripopolare la Lessinia con i lupi, il problema fino a qualche anno fa era da contenere ed oggi è una risorsa?”

Così la consigliera tosiana Giovanna Negro in aula consiliare a Venezia si oppone alla mozione n. 30 del consigliere Zanoni (Pd). “Sono stupefatta – spiega Negro - perché il Pd sta dimostrando due posizioni, quella di qualche anno fa quando c’era il problema del contenimento dei lupi e oggi un altro atteggiamento completamente opposto. Sono in disaccordo con la mozione e voterò contro perché quando non si vive da vicino il problema si fanno spazio le facili posizioni ideologiche. Non voglio la Lessinia spopolata dai suoi residenti né stravolgerne l’economia a causa delle incursioni notturne di questi animali che per anni hanno rovinato contadini e allevatori. Serve un limite e servono numeri, non possiamo essere di manica larga perché la natura ha già dimostrato di prendere il sopravvento quando la civiltà non viene tutelata”.
 

 

 

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