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La presenza in Lessinia

Val d'Aosta chiede
di abbattere i lupi
«Si faccia anche qui»

La presenza in Lessinia
Lupi immortalati dalla fototrappola sul Carega
Lupi immortalati dalla fototrappola sul Carega
Lupi immortalati dalla fototrappola sul Carega
Lupi immortalati dalla fototrappola sul Carega

La Valle d’Aosta chiederà all’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) l’autorizzazione al controllo del lupo attraverso l’abbattimento. Lo ha riferito l’assessore regionale all’agricoltura e risorse naturali, Alessandro Nogara, che  incontrerà i rappresentanti degli enti locali per un raccordo su questo dossier.

«Un’apposita commissione è al lavoro - ha riferito Nogara - per l’elaborazione dei dati e della documentazione da inoltrare all’Ispra per la richiesta di controllo della specie, conto di arrivare a un risultato entro un paio di mesi».

 

«PRONTO AD AUTODENUNCIARMI»

Dopo i numerosi casi di cronaca recenti (dal pony sbranato vicino alla fermata dell'autobus agli asini poco distante da un centro abitato) il problema si propone con sempre maggiore forza anche in Lessinia. Per il consigliere regionale Stefano Valdegamberi «la Regione alza le mani impotente, lo Stato sta zitto e la montagna veronese volge verso la totale distruzione. La Giunta regionale dichiari da subito lo stato di emergenza in Lessinia e chieda al governo, attraverso l’Ispra, di stabilire il numero massimo di lupi compatibili con questo territorio e di poter abbattere o allontanare tutti gli altri.

Se le Istituzioni non svolgeranno il loro compito non ci si lamenti se ritorneremo ai metodi di duecento anni fa, della taglia sulla testa del lupo pagata dalla comunità locale. Mi autodenuncio fin d'ora: sarei il primo a contribuire, ma mi auguro che il buon senso e l'equilibrio ci siano ancora».

 

IL SONDAGGIO: ANCHE IN VENETO BISOGNA ABBATTARE I LUPI?

 

«COLPA DEGLI ALLEVATORI» 

Per l'Enpa (ente nazionale protezione animali) di Verona invece la colpa è della scarsa prevenzione di tanti allevatori. «È necessario negare i rimborsi, sovvenzionati con denaro pubblico, a chi poco o nulla fa per prevenire, sostenendo invece chi custodisce i propri animali correttamente e nel rispetto delle regole. Invitiamo tutti a non ricreare la favola di Cappuccetto rosso e del Lupo cattivo, non esiste alcun valido motivo per temere che i lupi  entrino nei giardini delle case o nelle strade, in pieno giorno, e che possano rappresentare un pericolo».

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