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«Una malattia gravissima
che va colpita alla radice»

Vladimir Castellini, della delegazione di Bovolone della Fondazione ricerca fibrosi cistica onlus, ha sottolineato il valore della sfida: «Si tratta della malattia genetica grave più diffusa fra la popolazione di origine caucasica-europea. Colpisce organi importanti come polmoni e pancreas e chi ne soffre ha un’aspettativa media di vita che si avvicina ai 40 anni, guadagnati spesso a prezzo di pesanti cure giornaliere che non risparmiano la sofferenza. Colpire alla radice il difetto che causa la fibrosi cistica è lo scopo principale della ricerca, sostenuta dalle iniziative della Fondazione. “Illuminiamo la ricerca” si propone proprio di portare una luce di speranza ai malati e sensibilizzare tutti sul tema, perché vedere una grande partecipazione è un aiuto importante».

Paolo Guerra, del gruppo podistico Le peste di Roverchiara ha sottolineato il senso della collaborazione e l’idea di far qualcosa di nuovo e originale che coinvolga in particolare i giovani e ringraziato la collaborazione del Cai, del Soccorso alpino di Ala e Verona, della Protezione civile e dei rifugi coinvolti. «È un’iniziativa che non potevamo che accogliere con entusiasmo», ha concluso la vicesindaco di Selva di Progno Elisabetta Peloso, «perché è splendido riuscire a realizzare qualcosa con motivazioni così nobili e questo ci è piaciuto da subito. È giusto pensare non a cosa si fa ma perché lo si fa» V.Z.

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