<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
SMARRITO IL 30 OTTOBRE

Un vicentino
ritrova Crazy
sano e salvo

Crazy con il suo padrone
Crazy con il suo padrone
Crazy con il suo padrone
Crazy con il suo padrone

Crazy è a casa, sano e salvo. Il Pastore australiano di due anni che si era perso domenica 30 ottobre sul massiccio del Carega, vicino al rifugio “Scalorbi”,  è stato recuperato ieri mattina dal vicentino Stefano Benedetti, 33 anni. Il cucciolo ha riabbracciato il suo padrone Roberto Bertassello, originario del Veronese, un po' ammaccato e con 8 chili in meno. «Sapevo che non poteva essersi allontanato molto dal luogo in cui si era perso -commenta felice Benedetti-. Di solito, i camosci tendono a portare i predatori in luoghi impervi e ipotizzavo che Crazy si fosse trovato in difficoltà poco lontano dal rifugio». E l'ipotesi si è rivelata corretta. «Anche domenica scorsa, con la pioggia e una visibilità di circa 20 metri ero sul Carega a cercare Crazy -racconta Benedetti, che prosegue la narrazione di quanto accaduto ieri-. Mi sono concentrato nelle zone vicino alla grotta dove erano stato lasciato del cibo per il cane e la sua brandina. Ho guardato in una serie di vai poco distanti da quella grotta nel comprensorio del Vajo di Pelegatta e ho avuto la fortuna di vederlo. L'ho chiamato e mi ha risposto con due abbai secchi, poi più nulla. Non potevo lasciarlo lì. Era sotto di me di circa 100 metri, ma il fondo era composto di sassi e c'era il rischio che gli rotolassero addosso a causa della mia discesa. Ci ho messo circa 40 minuti. Arrivato da lui, gli ho dato tutto quello che avevo da mangiare, mandarini compresi. Poi, mi sono accorto di non avere corda. Ho agito di impulso, legando il cordino per regolare lo zaino alla pettorina che fortunatamente aveva ancora addosso. La risalita aveva un paio di punti pericolosi, li abbiamo affrontati insieme e l'ho dovuto spronare. Quando siamo arrivati allo “Scalorbi” e l'ho visto correre verso il suo padrone, è stato un momento bellissimo». E ora le spetta la ricompensa. «Ho già detto al padrone che non voglio alcuna ricompensa, ma vorrei indietro il cordino del mio zaino», conclude sorridendo Benedetti. 

 

 
 
K.Z.

Suggerimenti