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Trasloco dei lupi
«L’idea di Pan
è la soluzione»

Giuseppe Pan, assessore regionale, a un incontro a Bosco Chiesanuova dedicato alla presenza e alla gestione dei lupi in Lessinia
Giuseppe Pan, assessore regionale, a un incontro a Bosco Chiesanuova dedicato alla presenza e alla gestione dei lupi in Lessinia
Giuseppe Pan, assessore regionale, a un incontro a Bosco Chiesanuova dedicato alla presenza e alla gestione dei lupi in Lessinia
Giuseppe Pan, assessore regionale, a un incontro a Bosco Chiesanuova dedicato alla presenza e alla gestione dei lupi in Lessinia

Reazioni positive di amministratori e allevatori della Lessinia alla comunicazione dell’assessore regionale Giuseppe Pan di adoperarsi perché la giunta veneta si orienti verso il trasferimento degli esemplari di lupo in soprannumero e la sterilizzazione delle femmine in età di riproduzione».

«Finalmente! È la prima parola che in tanti abbiamo detto dopo aver letto l’intervento di Pan», commenta la vicesindaca di Selva di Progno Elisabetta Peloso. «Finalmente assessore e giunta regionale si rendono conto del problema che una crescita smisurata e fuori controllo dei lupi sta creando. I lupi si stanno diffondendo velocemente e in zone fortemente antropizzate, portando problemi ingenti agli allevatori. Solo nei prime sei mesi di quest’anno abbiamo già raggiunto il 90 per cento delle predazioni dell’intero 2016. Il numero dei lupi non è certo, ma si stima ben oltre i 20 esemplari nella sola Lessinia. Gli allevatori sono esasperati, stanchi, abbattuti. Alcuni abbandonano le malghe. E che non si dica che non sono state adottate le misure perché due anni fa sono stati richiesti oltre settanta recinti, ma non sono mai arrivati», denuncia Peloso.

Assicura che questa è la linea di tutte le amministrazioni dell’alta Lessinia, «che

da anni chiedono un monitoraggio serio, per stabilire l’esatto numero di lupi, fondamentale per redigere un Piano che preveda il contenimento della specie nei limite di una reale compatibilità ambientale».

È quello che gli amministratori chiedendo con una petizione diffusa su tutta Lessinia e ai tavoli tecnici regionali. «Una deroga prevista dalla direttiva Habitat, per la quale la politica deve assumersi la responsabilità di lavorare a una concreta gestione della presenza del lupo. Nessuno chiede lo sterminio dei lupi, sia chiaro, ma una corretta gestione sì. La gestione non può essere affidata a recinti (peraltro impraticabili nella nostra realtà di montagna) o altri mezzi di prevenzione poco efficaci. La gestione non può nemmeno essere affidata a risarcimenti, pensando che bastino a calmare gli animi. Da tempo stiamo dicendo che questa non può essere la sola gestione possibile, perché sono misure che sono subordinate alla disponibilità economica e quindi destinate a finire o comunque a variare!».

«Questa convinzione, oggi, ce la conferma l’assessore Pan», prosegue la vicesindaca, «quando dice che le risorse stanno finendo e l’anno prossimo non ci sarà il progetto Life WolfAlps. Dispiace che ci accorgiamo solo ora che le risorse stiano finendo e che “gestire” è controllare la presenza di una specie, che non è più in via di estinzione, perché la sua presenza sia equilibrata e sostenibile. E- sprimiamo all’assessore Pan e alla Giunta regionale il nostro pieno sostegno di amministratori e rappresentanti delle istituzioni locali, perché si torni a discutere il Piano lupo a livello nazionale, in maniera razionale e senza demagogia o vigliaccherie, nel rispetto di una reale compatibilità ambientale e delle leggi già esistenti», conclude Peloso.

In tutti i Comuni della Lessinia è possibile firmare la petizione in cui si chiede alla Regione di adoperarsi nei confronti del ministero dell’ Ambiente per far adottare le deroghe previste alla direttiva europea Habitat, «per proteggere la fauna e la flora selvatiche e conservare gli habitat naturali; per prevenire danni gravi, specificatamente alle colture, all’allevamento; nell’interesse della sanità e della sicurezza pubblica o per altri motivi di rilevante interesse pubblico».

Poiché il lupo non rischia l’estinzione, ma la Lessinia rischia l’abbandono, i residenti e quanti la frequentano sono invitati dai promotori a sottoscrivere l’appello e a far sentire il peso del proprio dissenso «a rinvii di provvedimenti, ormai da tempo urgenti» e il sostegno all’approvazione di un Piano lupo che contenga la specie. V.Z.

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