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Sviluppo locale,
la Regione fissa
nove Gal e i fondi

Ermanno Anselmi
Ermanno Anselmi
Ermanno Anselmi
Ermanno Anselmi

La Regione ha dato l’avvio alla fase operativa del programma di sviluppo locale (Psl) per il periodo 2014-2020, approvando le strategie e i nove Gruppi di azione locale (Gal) che le attueranno nel contesto del Programma di sviluppo rurale del Veneto, cofinanziato dal fondo europeo Feasr, dallo Stato e dalla Regione.

La delibera regionale definisce i Gal che passano da 14 a nove (per il Veronese resta quello di Baldo-Lessinia) e le relative strategie ammesse al sostegno del Psr, il Programnma di sviluppo rurale; inoltre dà il via libera al quadro dei tipi d’intervento e delle dotazioni finanziarie a sostegno dei Gal per l’attuazione delle strategie e aggiorna le disposizioni attuative.

Nel complesso le risorse programmate ammontano a 70,2 milioni di euro, dei quali 58,8 saranno destinati all’attuazione delle azioni, 2,4 alle attività di cooperazione e 8,9 alla gestione e all’animazione territoriale. I nove Gal del Veneto rappresentano complessivamente 284 Comuni, per una popolazione di 1,2 milioni di abitanti e una superficie di 10.381 chilometri quadrati.

Quello Veronese del Baldo-Lessinia si estende dalle sponde del lago fino ai confini con il Vicentino, per tutta la fascia collinare e montana a nord di Verona. Raggruppa 39 Comuni per 1.197 chilometri quadrati di superficie complessiva e 165.008 abitanti.

In questi giorni si è costituita a Verona anche una cabina di regia in rappresentanza dei Gal della macro regione alpina che comprende i gruppi locali della montagna di Veneto, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Trento e Bolzano e della Rete rurale nazionale, ente del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali.

Obiettivo dell’organismo è individuare tematiche e problematiche comuni da tradurre in progetti con percorsi formativi e laboratori per lo sviluppo dei territori della macro regione alpina per il biennio 2017-2019.

Tra le finalità della Rete rurale nazionale vi è infatti quella di migliorare l’attuazione e gestione dei programmi di sviluppo rurale italiani, garantire il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, migliorare la visibilità dei risultati raggiunti e di conoscenze tra i territori rurali, promuovere l’innovazione nel settore agricolo, nella produzione alimentare, nella silvicoltura.

«È stato un incontro importante a cui hanno partecipato una ventina di persone, rappresentanti dei Gal della montagna della macro regione alpina che hanno espresso la volontà di fare rete grazie al supporto della Rete rurale nazionale», è il commento di Ermanno Anselmi, presidente del Gal Baldo-Lessinia.

È comune la condivisione di alcune problematiche come la necessità di mantenere abitata la montagna, creare opportunità di occupazione e lavoro, valorizzare i territori e le relative eccellenze. «Ora occorre scegliere un metodo per lavorare insieme, capire che esperienze ci sono e creare un confronto sulle azioni da mettere in pratica», ha aggiunto Anselmi.

La Rete rurale nazionale, che si è costituita lo scorso anno, rappresenta uno strumento operativo in grado di affrontare questioni prioritarie dello sviluppo rurale a partire dal miglioramento dell'attuazione e gestione dei programmi (come ad esempio il Psr), attraverso piani di attività biennali. «La volontà dell’ente è di puntare sul maggior coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, la trasparenza e la visibilità delle politiche comunitarie e nazionali, sottolineando le opportunità per i giovani e la promozione dell'innovazione nel settore agroalimentare e forestale», conclude il presidente Anselmi. V.Z.

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