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Strade «mangiate» dal gelo Buche e pericoli in carreggiata

Carreggiata mangiata dalle buche, le auto passano sulla corsia di sorpasso
Carreggiata mangiata dalle buche, le auto passano sulla corsia di sorpasso
Carreggiata mangiata dalle buche, le auto passano sulla corsia di sorpasso
Carreggiata mangiata dalle buche, le auto passano sulla corsia di sorpasso

Tratti di strade provinciali ridotti a gruviera dalla neve e dal gelo. Gli automobilisti sono furiosi. Diverse le segnalazioni arrivate per la provinciale 13 e la 6. Per la prima è particolarmente incriminato il tratto di Camposilvano, nel Comune di Velo, di fronte al bivio per il Museo geopaleontologico, sulla corsia a lato della Casa di vacanze del Don Calabria. Per la seconda, invece, si tratta di una decina di metri nel tratto in forte pendenza poco dopo Conca dei Parpari, direzione Camposilvano. In entrambi i casi, l’asfalto si è dissolto lasciando buche profonde dai 5 ai 10 centimetri, con pericolo per chi viaggia su due ruote ma anche per chi è in auto. Domenica mattina, con la nebbia che ricopriva l’alta Lessinia e la pioggia battente, era difficile prevedere la presenza di questi pericoli anche a chi per prudenza procedeva a velocità ridotta. Inoltre, in molti, per evitare le buche, si spostavano pericolosamente sulla corsia opposta quando la scarsa visibilità impediva di valutare con sufficiente margine di sicurezza il sopraggiungere di veicoli dalla direzione opposta. Il manto era stato rifatto due anni fa e qualcosa non ha sicuramente funzionato nel materiale utilizzato per l’intervento, se è bastato un inverno e mezzo a ridurlo in queste condizioni. Dal Servizio viabilità e manutenzione strade della Provincia, responsabile degli interventi, si assicura che le condizioni delle due strade sono monitorate ma che, per il momento, è impossibile intervenire con il ripristino del manto di asfalto. Si prevede, nell’immediato, di posizionare la segnaletica per avvertire gli utenti in transito della presenza di fondo dissestato, rinviando l’intervento definitivo all’aumento delle temperature. Serve infatti una temperatura costante minima, compresa fra 5 e 10 gradi centigradi, per eseguire la stesura del manto di asfalto. Infatti, sia la soluzione della fresatura e del ripristino della pavimentazione ammalorata, sia il riempimento della pavimentazione irregolare con l’asfalto a freddo, risulterebbero soluzioni poco efficaci o poco durature. Nel primo caso perché le temperature rigide sono inadeguate all’utilizzo dell’asfalto tradizionale, nel secondo perché l’asfalto a freddo, vista la tipologia di buche grandi e profonde, potrebbe cedere, riportando la situazione, in pochi giorni, a quella precedente l’intervento. Viene perciò rinviato tutto a primavera, con un occhio alle condizioni meteo: lo scorso anno, con nevicate tardive, ad esempio, si era stati costretti a rinviare lavori di questo tipo in quota. •

Vittorio Zambaldo

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