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Stop alla caduta dei massi
La Peri-Fosse messa al sicuro

La strada provinciale 57, meglio nota come la Peri-Fosse
La strada provinciale 57, meglio nota come la Peri-Fosse
La strada provinciale 57, meglio nota come la Peri-Fosse
La strada provinciale 57, meglio nota come la Peri-Fosse

La Provincia torna a lavorare sulla strada provinciale (sp) 57 Dell’Altipiano che congiunge i Comuni di Sant’Anna d’Alfaedo e Dolcé.

Gli interventi di stabilizzazione e consolidamento dei versanti rocciosi di questa via, progettati dagli uffici della Provincia, sono stati consegnati alla ditta appaltatrice l’11 aprile e poi sono partiti.

Si conta di finire entro l’8 settembre.

Lo fa sapere il presidente della Provincia Antonio Pastorello evidenziando che le opere serviranno a rendere più sicura la Peri-Fosse, costruita nel dopoguerra sul monte Loffa, importante via di collegamento tra Lessinia e Valdadige, molto frequentata da turisti e pendolari, da gente del posto e molto amata dai ciclisti.

La sp 57, che ha un dislivello di circa 800 metri, si sviluppa per 9,5 chilometri con dieci tornanti in fregio alla montagna. Dalle pareti, alte tra i 10 e i 15 metri, in Dolomia principale, calcari grigi di Noriglio e oolitici di San Vigilio, rosso ammonitico veronese, biancone, scaglia rossa e calcari eocenici, si staccano però pezzi e massi che crollano sulla carreggiata.

Si è così deciso di intervenire per metterla in sicurezza da queste cadute causate soprattutto dalle escursione termica. Gelo e disgelo frantumano le lastre spesso già dilatate da piante e arbusti.

Spiegano i tecnici dell’Unità operativa dissesti idrogeologici della Provincia: «Sulla falesie, in 21 punti, secondo le necessità, stiamo posizionando reti corticali, anche rinforzate, a maglie romboidali o esagonali, fermate da cavi metallici e chiodi profondi atte a trattenere i massi. Finora si è proceduto per tratti realizzando, di volta in volta, micro-cantieri. Siamo partiti con gli interventi più impegnativi, due in aprile e due in maggio, su una parete alta tra i 4 e gli 8 metri le cui condizioni erano diverse con punti di roccia friabile di qualche decimetro quadrato in procinto di staccarsi. Dopo aver fatto il disgaggio (tecnica per mettere in sicurezza una parete, ndr) con utensili manuali, abbiamo montato le reti che hanno altezze diverse ma coprono in genere tratte di 200 metri. Al termine dei lavori risulteranno installati circa 18mila e 960 metri quadri», ragguagliano. «Abbiamo anche fatto, come faremo nei tratti successivi, la manutenzione di quelle esistenti, che, in alcuni punti, andavano rinforzate. Lo stesso si farà negli altri micro cantieri, più semplici per le caratteristiche della parete».

«A differenza di quanto previsto», spiega Riccardo Castegini, responsabile dell’Area funzionale manutenzione patrimonio edilizio e rete viaria provinciale, «ossia chiusura al traffico, mantenendo le aperture in alcune finestre giornaliere, la strada è sempre rimasta e resterà percorribile salvo qualche intervallo temporale breve. Procediamo infatti di cantiere in cantiere mettendo un semaforo che consente il passaggio, creando un senso unico alternato, assicurando la sicurezza degli operatori e dei mezzi in transito. Questa strada panoramica s’inerpica su ripidi versanti con una sezione trasversale e mezza costa, ossia un lato fiancheggiante il costone roccioso e l’altro caratterizzato da una scarpata, protetto da un discreto sviluppo di guardrail per evitare la fuoriuscita di veicoli. L’intervento, integrato da manutenzione, è fondamentale per mettere in sicurezza chi transita. Il distacco accidentale di detriti rocciosi potrebbe infatti strapiombare mentre la rete corticale li ferma e raccoglie».

L’importo del finanziamento è di 400mila euro. Per appaltare l’opera era stato indetto un bando cui hanno partecipato 22 ditte. Se l’è aggiudicato una ditta di Galatone (Lecce) che ha offerto un ribasso del 30,885 per cento.

Barbara Bertasi

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