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Sindaco e paese
«No ai profughi
all’ex base Nato»

Il sindaco di Sant’Anna d’Alfaedo, Raffaello Campostrini, fa il punto sulla situazione del previsto arrivo dei profughi
Il sindaco di Sant’Anna d’Alfaedo, Raffaello Campostrini, fa il punto sulla situazione del previsto arrivo dei profughi
Il sindaco di Sant’Anna d’Alfaedo, Raffaello Campostrini, fa il punto sulla situazione del previsto arrivo dei profughi
Il sindaco di Sant’Anna d’Alfaedo, Raffaello Campostrini, fa il punto sulla situazione del previsto arrivo dei profughi

Il no all’accoglienza di profughi nell’ex base Nato che sovrasta il paese di Sant’Anna d’Alfaedo è stato unanime negli interventi di cittadini che hanno partecipato in teatro all’assemblea convocata dal sindaco Raffaello Campostrini per informare, «ma anzitutto per dire che Sant’Anna d’Alfaedo non ha aderito allo Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, che presuppone un progetto da parte del Comune per l’ospitalità e l’inserimento. Non c’è stata alcuna trattativa con la Prefettura e del problema che ha riguardato inizialmente la casa di un cittadino in località Saletti siamo stati avvertiti il 6 giugno dai residenti nella contrada che si sono accorti di movimenti insoliti con lavori di manutenzione su una struttura disabitata e chiusa da anni».

Lì lo scorso 15 giugno c’era stato l’episodio dell’incendio doloso che ha reso inagibile lo stabile che comunque, così come si trovava anche prima del fuoco, non era assolutamente abitabile, mancando le più elementari condizioni igienico-sanitarie come il collegamento fognario, e al catasto risulta ancora iscritta come stalla, cosa di cui in Prefettura, fra l’altro, non erano al corrente al momento dell’as- segnazione di 32 posti.

«LA QUESTIONE dell'utilizzo della caserma dell’ex base Nato mi è stata comunicata dalla Prefettura solo il 7 giugno, giorno in cui ho telefonato per sapere se corrispondesse al vero che a Saletti erano in procinto di mandare dei profughi. Mi è stato risposto di sì “e dato che ci siamo le comunichiamo anche di aver requisito la base Nato”. Così mi è stato detto», ha riferito il sindaco Campostrini, aggiungendo che pare saranno una cinquantina i migranti destinati a quella caserma.

«Dall’incontro con il prefetto mi è stato riferito che lui andrà avanti con le assegnazioni e non si farà fermare dalle intimidazioni: da parte mia sto predisponendo una lettera dove elenco tutte le criticità che contrastano con la sua decisione», ha aggiunto Campostrini, delegando al collega sindaco di Pastrengo, Gianni Testi, il compito di illustrare le caratteristiche dello Sprar e perché un piccolo Comune non sia in grado di sostenerne l’onere.

«In tre ondate successive sono arrivati una cinquantina di profughi», ha raccontato Testi, «e da un anno mi scontro con la Prefettura perché non abbiamo nessun obbligo di accogliere e il problema va risolto a livello centrale e non locale addossando ai sindaci e alle piccole comunità gestioni impossibili. Se dovesse succedere qualcosa, la Procura chiama il sindaco, primo responsabile della salute e della sicurezza pubblica, non il ministro e due dei tre stabili dove sono alloggiati i migranti non sono agibili, ma questo pare non interessare. Possiamo dare una risposta forte solo coalizzandoci fra Comuni, perché il progetto dello Sprar non è gestibile con vitto, alloggio, scolarità e inserimento nel mondo del lavoro».

DAL PUBBLICO è arrivato il sostegno al sindaco di andare avanti per la sua battaglia «che però deve essere di tutti e non devono esistere voci che parlano di accordi fra Comune e Prefettura perché non sono vere», ha sottolineato Campostrini.

Alcuni rappresentanti dell' associazione Verona ai Veronesi hanno dichiarato la propria disponibilità a organizzare in una decina di giorni una manifestazione pubblica a cui hanno chiesto l’adesione di tutti i cittadini: «L’effetto di dissuasione ci sarà quanto maggiore sarà la presenza e la partecipazione», hanno ribadito.

L’ex sindaco Renzo Antolini ha chiesto anche un Consiglio comunale straordinario dove votare una delibera contraria all’accoglienza, che sia fatta sottoscrivere anche da tutti i cittadini. Poi si possono pensare ad azioni importanti come posti di blocco sulle strade come fatto altrove».

Gualtiero Mazzi, già vicepresidente della Provincia, ha ipotizzato la possibilità di messa in mora della Prefettura per i danni che imprese ed esercenti del paese potrebbero ricevere dalla presenza dei migranti: «Quanto meno si potrà ottenere un indennizzo, anche se minimo, come lo Stato fa nei confronti dei cittadini le cui proprietà vengono deprezzate per l’attraversamento della Tav».

I SENTIMENTI espressi dagli interventi dei cittadini sono stati di paura per trovare persone sconosciute e nullafacenti che girano per il paese. Una soccorritrice della Croce Verde ha raccontato dell’ incubo vissuto dai colleghi con l’ambulanza circondata e i vetri sfondati a Costagrande. Altri hanno espresso il timore per i bambini ospiti della casa di vacanze dell’Azione cattolica a San Giovanni in Loffa.

«Torniamo a casa e spieghiamo a chi non c’era che il Comune di Sant’Anna d’Alfaedo non ha nessun interesse in questa faccenda e invitiamo anche chi non c’era questa sera a informarsi e partecipare alle iniziative che metteremo in campo», ha concluso il sindaco Campostrini.

Vittorio Zambaldo

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