<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Si parte da Sega di Ala
si cammina tra le malghe

Il luogo di partenza di questa escursione, per la quale è richiesta mezza giornata, è Sega di Ala, appena al di là del Passo delle Fittanze, raggiungibile da Verona lungo due possibili itinerari.

L’ITINERARIO 1 è il più breve e il più conveniente per chi abita in centro città, dal quale dista una quarantina di chilometri: si segue la Valpantena (Grezzana, Stallavena, Lugo), si va a Erbezzo e quindi al passo delle Fittanze da cui, dopo meno di due chilometri di strada, si è a Sega di Ala.

L’ITINERARIO 2 prevede la Val d’Adige (statale 12 del Brennero) sino in località Sdruzzinà (tra Borghetto e Ala); da questa si sale a destra per la Val Fredda lungo la strada «dei Monti Lessini» (segnalazioni in loco) che con percorso ripido e tortuoso, ma altamente panoramico, conduce a Sega di Ala. La Val Fredda, che dal punto di vista idrologico trae origine dal versante settentrionale del Corno d’Aquilio, è percorsa dalla rotabile «dei Monti Lessini», vistosa ferita nel paesaggio che tuttavia ha l’innegabile merito di collegare la Val d’Adige trentina con il territorio montano veronese. Essa fu fin dall’antichità, naturalmente sotto altre forme e per altri mezzi di trasporto, una delle vie di comunicazione più frequentate della zona la cui importanza storica venne poi esaltata, nel 1701, dal passaggio dell’esercito austriaco comandato da Eugenio di Savoia. È una zona stupenda e abbastanza solitaria, dalle caratteristiche ambientali e morfologiche ben conservate e rispettate. Bella è anche la conca di Sega di Ala, con i suoi alberi fitti e altissimi.

Lungo il percorso incontreremo numerose malghe, rimaste in prevalenza invariate nei secoli. Specialmente nelle zone più isolate dell’alta Lessinia esse sono costruzioni antiche, spesso rudimentali, quasi sempre in lastame. Sorgono preferibilmente sui dossi ventilati, al fine di consentire l’aerazione del locale dove viene depositato il latte, detto «logo del latte». Un altro locale è invece destinato alla residenza dei mandriani e al focolare: è il «logo del fogo». Altre costruzioni sussidiarie si trovano poi spesso nei pressi della malga e si tratta in prevalenza di stalle, porcilaie e, talvolta, anche di «giasàre». EU.CI.

Suggerimenti