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Ritmi d’Africa per gli amministratori

Una cena semplice, gustosa e abbondante, ma soprattutto condita con il sapore della scoperta dell’amicizia, fra giovanissimi inizialmente timidi e con un filo di voce e poi via via liberati dai freni della riservatezza allestire attorno alla mensa un concerto e una danza al ritmo del tamburo e delle mani. Così si è chiuso, con reciproca soddisfazione, il primo incontro fra amministratori e ragazzi minorenni ospiti della comunità educativa di Corbiolo. Fabakary ha rullato sul tamburo con le mani e le dita ritmi di storie antiche e di suoni che a tutti loro, prevenienti dall’Africa Occidentale, devono aver suscitato ricordi e nostalgie. Hanno tutti nel cassetto della vita tanti sogni da agguantare: Adama, guineano, in viaggio da due anni è portiere provetto e vorrebbe aver la possibilità di dimostrarlo in qualche provino. Anche il conterraneo Oussouma, in viaggio per nove mesi, ha la testa nel pallone, ma sogna anche di diventare medico. Buba, dal Gambia, è già dottore di auto e moto, con la passione di smontare e rimontare. Mentre Mohamed ha la fortuna di essere capitato nel paese giusto con tanti artigiani artisti del legno. Il suo sogno, infatti, è ben preciso: è quello diventare falegname. «Per ora è fondamentale lo studio della lingua in vista degli esami di licenza media. Poi ci attiveremo per un percorso di formazione professionale o lavorativo, attivando un tirocinio con le aziende che si mostrano interessate al progetto. Lavoriamo sulle competenze che dovranno acquisire perché serviranno in qualunque posto dovessero finire», aggiungono gli operatori della comunità, tutti del territorio e assunti dalla cooperativa che si occua dei ragazzi. «Quanto ai loro sogni, non saremo certo noi a distruggerli». • V.Z.

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