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«Risarcimento
per l’esproprio
subìto nel Parco»

Malga Gasparine di Marcatonio Grizzi presidente dei Proprietari malghe e terreni della Lessinia
Malga Gasparine di Marcatonio Grizzi presidente dei Proprietari malghe e terreni della Lessinia
Malga Gasparine di Marcatonio Grizzi presidente dei Proprietari malghe e terreni della Lessinia
Malga Gasparine di Marcatonio Grizzi presidente dei Proprietari malghe e terreni della Lessinia

L’associazione Proprietari malghe e terreni della Lessinia, che rappresenta la quasi totalità di chi ha proprietà di malghe pascolive e fondi agricoli sull’altopiano, ha inviato a inizio mese al presidente, alla giunta, al consiglio regionale del Veneto e per conoscenza ai Comuni dell’Alta Lessinia e al Parco, una richiesta per istituire una commissione paritetica tra Regione e Associazione per affrontare diverse problematiche, dal futuro assetto gestionale del Parco, ma soprattutto per quantificare i risarcimenti da riconoscere ai proprietari per quello che gli associati definiscono «un esproprio sostanziale», avvenuto in seguito alla creazione del Parco e al piano di conservazione e gestione del lupo.

Il presidente dell'associazione Marcantonio Grizzi e il suo vice Marco Zambelli sottoscrivono la lettera proprio partendo dall'affermazione che «la Lessinia è caratterizzata da vaste aree destinate a pascolo che per il 95 per cento della superficie appartengono a privati».

Ricordano che le osservazioni al Piano lupo, inviate in delibera di giunta dai Comuni alla Regione, fanno presente come le norme di attuazione del Piano ambientale del Parco e il Piano lupo «pregiudicano fortemente l’utilizzo dei terreni secondo la loro specifica destinazione e di fatto impediscono ai proprietari di utilizzarli in conformità alla loro destinazione a pascolo, con l’effetto pratico di imporre un vincolo che comporta svuotamento, compromissione, in modo rilevante e fortemente incisivo del diritto di proprietà, causando un’espropriazione sostanziale».

Nella lettera si ricorda che in 27 anni di presenza del Parco i proprietari non sono mai stati interpellati né sull'istituzione dell’area di protezione, né coinvolti nella sua gestione, «anche quando le scelte incidevano pesantemente e negativamente sul reddito degli allevatori e sul valore patrimoniale delle proprietà».

C’era stata nel 2016 una petizione alla Regione con centinaia di firme raccolte dall' Associazione tutela dalle Lessinia alla quale da Venezia non si è mai risposto: chiedeva la soppressione del Parco a causa delle forti limitazioni sull’utilizzo dei fondi, mai compensate da uguali benefici, «e soprattutto mai risarcite come previsto dagli articoli 42 e 43 della Costituzione e dell'articolo 843 del Codice civile».

«Tale assoluta indifferenza prosegue sostanzialmente tuttora anche in presenza di importanti appuntamenti quali la revisione delle norme sulla zonizzazione del Parco e la revisione dell’ente gestore e l'elaborazione del Piano lupo. Per questi motivi», proseguono i proprietari terrieri e di malghe, «abbiamo deciso di costituirci in associazione per organizzare la tutela dei nostri interessi che si ritengono non sufficientemente garantiti dalla regione Veneto».

Nelle conclusioni Grizzi e Zambelli anticipano che l'associazione sta valutando di incaricare uno studio legale per chiedere il rispetto della Costituzione e l'applicazione delle norme in materia di esproprio e in via preliminare chiedono «d'istituire una commissione paritetica tra Regione e associazione Proprietari malghe e terreni della Lessinia per affrontare le problematiche descritte e soprattutto quantificare i risarcimenti da riconoscere ai proprietari per l’esproprio sostanziale subito». V.Z.

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