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Ripuliti i sentieri
grazie a WhatsApp

Patrick coi sacchi dei rifiuti raccolti lungo i sentieri che da Roverè scendono a Vajo di Squaranto
Patrick coi sacchi dei rifiuti raccolti lungo i sentieri che da Roverè scendono a Vajo di Squaranto
Patrick coi sacchi dei rifiuti raccolti lungo i sentieri che da Roverè scendono a Vajo di Squaranto
Patrick coi sacchi dei rifiuti raccolti lungo i sentieri che da Roverè scendono a Vajo di Squaranto

È cominciato tutto da Sofie, sudtirolese di Brunico e fidanzata di Patrick, trasferitasi dalle Dolomiti alla Lessinia e rimasta sconvolta dal livello di inciviltà per l’abbandono di rifiuti lungo sentieri e boschi e ai margini delle strade.

«Voleva uscire a passeggio, come faceva a casa sua, ma non c’era volta che non incontrasse rifiuti abbandonati. «Dove posso andare in un posto pulito?», mi chiedeva. Non sapevo risponderle perché davvero vicino al paese non si salva nulla. Così ho deciso che avremmo dovuto far qualcosa senza aspettare che fossero altri a risolvere il problema», racconta Patrick Garonzi.

Ha aperto una pagina Facebook («Ripuliamo il nostro Roverè»), creato un gruppo WhatsApp (Ripuliamo casa nostra: 348-4067768) e lanciato l’appello:

«Ciao a tutti! Noi giovani della Pro loco di Roverè abbiamo deciso di dare un contributo al nostro territorio organizzando delle «mattinate ecologiche» nelle quali cercheremo di ripulire i sentieri del nostro Comune rendendoli percorribili e mappandoli con Gps, ma anche ripulendo i boschi dalle enormi quantità di immondizia di ogni tipo che purtroppo sono disperse ovunque. Ci troviamo domenica mattina in piazza alle 8 e si parte organizzati su percorsi stabiliti. Avremo una merenda al sacco offerta da qualche anima buona che vorrà sostenere la nostra iniziativa e il ritorno è previsto per le 13 circa».

Domenica scorsa si sono presentati in otto (Elisa, Sofie, Valeriano, Fabio, Roberto, Davide, Paolo, Giulietto) e Patrick ha rimesso in funzione il suo vecchio trattore Same, dal respiro un po’ affannato ma ancora utile. Il mezzo non ha tradito nella mezza giornata di lavoro in cui è stato impegnato, trasportando ben tre carrette di materiale recuperato lungo i sentieri.

Dopo la colazione offerta al Bar Prealpi, sono stati caricati due televisori, elettrodomestici di ogni tipo, materassi, pneumatici, bidoni e lattine, perfino medicinali e sacche per le flebo: «Non si può immaginare che cosa la gente abbandoni nei boschi», commenta Patrick. La merenda portata da Eleonora ha rinfrancato gli animi e il pranzo dagli alpini, a conclusione del lavoro, ha chiuso in bellezza la mattinata «in cui ci siamo divertiti e ci siamo sentiti tutti bene perché nel nostro piccolo abbiamo fatto qualcosa di tanto grande».

L'amministrazione comunale ha dato il suo assenso all’intervento e fornito i decespugliatori utilizzati dai giovani, oltre ai sacchi per la raccolta. Per tutto il resto, guanti e mezzi per il trasporto hanno provveduto i giovani volontari.

«Non eravamo in tanti e se fossimo stati in ottanta invece che in otto avremmo fatto molto di più, ma confidiamo che con il passare delle settimane si aggreghino altre persone», aggiunge Patrick, «perché è evidente che il problema è sentito e la voglia di far qualcosa per valorizzare il nostro paese c’è in tutti».

L’opera è tanto più meritoria perché non si limita a ripulire dalle immondizie, ma rende nuovamente agibili sentieri che rischiano di essere dimenticati per l’incuria e l’avanzare del bosco.

«Abbiamo scaricato una app gratuita che ci permette di mappare la strada che facciamo così mentre avanziamo con la pulizia creiamo anche la mappatura del sentiero che diventerà un itinerario visitabile da tutti. Il Comune ci ha assicurato che posizionerà dei cartelli con le indicazioni del tracciato e i tempi di percorrenza che si rileveranno dal nostro lavoro di mappatura. Abbiamo scoperto che sono un’infinità i sentieri e con particolarità che neppure noi conoscevamo: muretti a secco ancora ben saldi, laste con incise date e iscrizioni: si può davvero riscrivere la storia del nostro paese», confida Patrick.

Adesso è ripulito il sentiero che partendo dal centro del paese scende nel Vajo di Squaranto, sotto le contrade Dere, Zegani e Loneri, costeggia il «ponte dalle gambe longhe» che scavalca il torrente e riporta nuovamente sulla piazza di Roverè, passando a fianco del cimitero.

«Venite a darci una mano, in qualsiasi modo, più siamo e più lavoro riusciremo a fare; più siamo e più saremo un paese migliore. Vi aspettiamo tutti, anche solo per qualche ora», conclude l’appello di Patrick e del primo gruppetto di volontari che intendono proseguire il lavoro nelle prossime domeniche per ripulire altri sentieri e mantenere in ordine quelli già puliti.

Vittorio Zambaldo

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