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Lessinia

Regione a Bosco
Ma metà dei sindaci
non si presenta

Un appassionato di mountain bike in Lessinia, accanto a contrada
Un appassionato di mountain bike in Lessinia, accanto a contrada
Il nuovo piano per la Lessinia (Pellegrini)

 

«Discussione interessante e costruttiva». Così ha definito l’incontro con i sindaci della Lessinia o loro delegati l’assessore regionale al territorio e ai Parchi Cristiano Corazzari. «Come giunta, abbiamo ricevuto dal Consiglio regionale la proposta di ridisegnare i confini dell’area protetta. Lo faremo con i sindaci che sono i primi conoscitori del loro territorio e lavoreremo con tutti quanti hanno da presentare richieste che tengano conto del valore del territorio in questione, ma anche delle esigenze di un moderno approccio alla questione», ha aggiunto.

Peccato che dei 15 Comuni nel cui territorio si colloca il Parco ne fossero presenti meno della metà. Anche perché ieri mattina a Bosco è stato deciso come si procederà: i Comuni possono individuare le aree contigue, le comunicano entro 60 giorni al Parco, poi la proposta andrà in Regione che avrà 18 mesi per valutare e approvare la variante. Se le aree contigue di cui tanto si discute saranno da intendere interne o esterne agli attuali confini del Parco, e con quali norme specifiche, è tutto da definire.

 

L’emendamento del consigliere Stefano Valdegamberi prevede che le aree contigue, che per legge sono oggi fuori dall’area protetta, siano identificate dentro i confini del Parco. Come sono conciliabili le posizioni di chi, come gli ambientalisti, protesta perché i confini non siano ridotti e chi invece, come alcuni sindaci, teme che le aree contigue diventino una nuova zona di protezione che vincolerà ancora di più le attività?

«È chiaro che serve una norma. Non si può fare per emendamento e su questo stiamo lavorando. Porteremo in Consiglio una legge che tenga in considerazione anche questo e sarà un processo lungo, ma nessuno può negare che si tratti di un’opportunità per le esigenze attuali. Non è detto che i confini del Parco si riducano: potrebbero anche aumentare, se i sindaci lo chiedono», risponde Corazzari. Ed è quello che è partito come ipotesi dal sindaco di Fumane Mirco Frapporti: «Così com’è, l’emendamento Valdegamberi presentato in Consiglio regionale io l’avrei bocciato, perché non è coordinato con la legge istitutiva del Parco e con la normativa nazionale in materia. Ci sta invece che del Parco e dei suoi confini si possa discutere»

 

Vittorio Zambaldo

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