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Ponti sicuri in Lessinia
Sono in arrivo 6 milioni

Il ponte sulla provinciale che da Stallavena sale verso la Lessinia centrale
Il ponte sulla provinciale che da Stallavena sale verso la Lessinia centrale
Il ponte sulla provinciale che da Stallavena sale verso la Lessinia centrale
Il ponte sulla provinciale che da Stallavena sale verso la Lessinia centrale

Sei milioni di euro sono stati messi nel bilancio preventivo 2017 dalla Provincia per interventi su due ponti importanti: quello tra Stallavena e Rosaro, sulla strada provinciale 6 dei Lessini, e quello fra Cerro e Roverè sulla provinciale 15.

«L’intenzione della Provincia non è di rifare i manufatti ma di intervenire per consolidarli», riferisce il consigliere provinciale Stefano Marcolini, «e nel frattempo sistemare due semafori di regolazione del traffico a senso alternato. Questa, in accordo con il presidente Antonio Pastorello, la ritengo una soluzione assolutamente provvisoria e temporanea», osserva Marcolini, «e il bilancio approvato chiarisce che dal prossimo autunno dovrebbe essere affidato l’incarico di progettazione definitiva dei lavori per partire con i primi interventi nel 2018. Su questo c’è pieno accordo del presidente e del suo vice Pino Caldana», aggiunge Marcolini che ricorda come ci sia un avanzo di amministrazione di 30 milioni di euro da destinare agli investimenti, ma che per il momento non possono essere utilizzati.

«Partiamo con i dati concreti che abbiamo in mano», conclude Marcolini, «e con la destinazione di 6 milioni di euro che la Provincia ha deliberato per i due ponti che devono tornare in fretta completamente aperti alla circolazione e sicuri».

Ricordiamo che lo scorso mese la sindaca di Roverè, Alessandra Ravelli, si era rivolta con toni accorati alla Provincia chiedendo una decisione urgente: «Vi supplico sbrigatevi, perché la montagna non può più attendere». La sua proposta, portata avanti con il vicesindaco Loris Corradi, era stata di incaricare il giovane ingegnere Umberto Guglielmini, cittadino di Roverè, che proprio sul «ponte da le gambe longhe» aveva sviluppato la sua tesi di laurea nel 2009, per uno studio che ipotizzasse una possibile alternativa al ponte esistente.

L’IPOTESI di Guglielmini aveva previsto un nuovo ponte, ma in acciaio, più largo (per la sicurezza dei pedoni e dei ciclisti), da costruire parallelo all’esistente, tenendo conto dell’innovazione e della ricerca sui nuovi materiali e sviluppando i calcoli inserendo le norme antisismiche attuali.

La presentazione del progetto in Provincia non ha suscitato particolari entusiasmi, «e ne siamo usciti piuttosto frustrati a causa delle infinite obiezioni sollevate dagli stessi tecnici provinciali», aveva raccontato a ll’Arena la sindaca Ravelli, che riconosce necessario e doveroso verificare lo studio di fattibilità che il Comune di Roverè ha presentato, considerandolo uno strumento in più per una serena e attenta valutazione della questione».

Vittorio Zambaldo

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