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Parco, Valdegamberi bocciato
«La proposta è una furbata»

Legambiente non approva le modifiche proposte da Valdegamberi
Legambiente non approva le modifiche proposte da Valdegamberi
Legambiente non approva le modifiche proposte da Valdegamberi
Legambiente non approva le modifiche proposte da Valdegamberi

La proposta del consigliere regionale Stefano Valdegamberi di trasformare le zone agro-silvo-pastorali del Parco naturale della Lessinia in zone contigue, con minori vincoli per l’agricoltura, per l’edilizia e preveda la possibilità di cacciare, seppure con una caccia di selezione riservata ai residenti, è per Legambiente Verona irricevibile. Si tratta di un emendamento collegato alla finanziaria regionale, presentato dall’esponente della lista Zaia.

«Valdegamberi», affermano i dirigenti dell’associazione del Cigno, «vuole copiare l’emendamento del consigliere Sergio Berlato che intende ridurre i confini del Parco dei Colli Euganei adducendo come motivazione i danni causati dai cinghiali. Iniziativa che ha trovato immediatamente lo stop dei sindaci dell’area dei Colli, dell’Associazione degli albergatori e degli esercizi termali. Un’opposizione dunque da importanti categorie economiche».

Le critiche sono rivolte anche al metodo di lavoro: «Berlato ha presentato un emendamento alla finanziaria regionale usando uno stratagemma che rifugge da una discussione e revisione della legge sui parchi, infilando di soppiatto la sua proposta in una legge che riguarda la materia economica. Una furbata insomma, che niente ha in comune con un chiaro e trasparente dibattito sulle aree protette», sostiene Legambiente. L’accusa è estesa anche a Valdegamberi di voler fare altrettanto, adducendo a sostegno della sua proposta lo snellimento della burocrazia.

«Eppure nessun intervento e lavori con finanze pubbliche sono stati negati in questi 26 anni di vita dal Parco della Lessinia, governato da quegli stessi sindaci che dice appoggino la sua proposta». Valdegamberi, da assessore regionale ai Parchi, ha firmato l’approvazione di 67 zone a protezione speciale, tra cui la Lessinia, per «salvaguardare e conservare al meglio la rete ecologica veneta, che rappresenta un interesse prioritario per tutta la nostra comunità, sia dal punto di vista naturalistico che da quello economico e culturale…», aveva detto in quell’occasione. «Oggi Valdegamberi dice di voler favorire gli agricoltori. Ma oltre a «promettere» che si ridurranno i tempi delle pratiche non sa cosa dire. Eppure i parchi dovrebbero ideare forme sostenibili sia ecologicamente che economicamente di attività produttive anche agricole. Sbandiera la caccia di selezione ma non sa che cosa sia in realtà e che cosa rappresenti questo emendamento nel panorama della legislatura regionale, se lui stesso dice che la legge di revisione delle aree protette va approvata per prima perché è già pronta».

«Allora, ci si chiede, che fretta ha di presentare questo emendamento?», dicono gli esponenti dell’associazione ambientalista, che trovano la risposta in un possibile «sgambetto a Zaia come l’emendamento firmato da Berlato».

Il governatore della Regione aveva presentato una proposta di legge al fine di aprire un dibattito in Consiglio e fuori a proposito di aree protette. «Zaia intende continuare sulla strada del confronto pubblico e politico o vuole farsi sconfessare dalle furbate dei suoi consiglieri regionali Berlato e Valdegamberi ansiosi di accaparrarsi i favori di qualche cacciatore, buttando su un binario morto la sua stessa proposta finendo per fare la figura dell’incapace?».

«Dietro millantati sostegni al suo emendamento, anche da forze politiche di minoranza di cui Valdegamberi però non fa il nome, temiamo la pochezza della proposta», denuncia Legambiente.

Vittorio Zambaldo

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