<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Parchi regionali, vince la linea della Lessinia

Era in discussione ieri al consiglio regionale del Veneto la legge per la riorganizzazione e la razionalizzazione dei parchi: è una prima parte che interessa gli organi di gestione dei nuovi enti mentre per fine anno sarà approvata la seconda parte di riordino del settore. Ne sono interessati i cinque parchi regionali (Colli Euganei, Lessinia, Dolomiti d’Ampezzo Fiume Sile e Delta del Po) e cambia molto per il Parco della Lessinia, non più affidato alla Comunità montana ma a un ente di diritto pubblico dotato di personalità giuridica e sottoposto alla vigilanza della giunta regionale. Organi di governo dell’ente sono la Comunità del parco, composta dal sindaco di ciascun Comune che abbia porzioni dentro i suoi confini, con tre soggetti nominati dalla giunta regionale. Il Consiglio direttivo con due componenti scelti dal presidente regionale fra i tre nominati dalla giunta, un altro scelto dal presidente fra i sindaci, uno individuato dalla Comunità del Parco e un altro dai proprietari terrieri associati, purché rappresentino almeno il 60 per cento dei terreni privati inclusi nel Parco e sia un agricoltore. Quest’ultima particolarità, che era esclusiva della Lessinia è stata allargata a tutti i parchi del Veneto con la differenza che se non ci sono proprietari terrieri, saranno le associazioni di categoria degli agricoltori a eleggere un rappresentante. «È l’emendamento che avevo presentato ed è stato accolto», annuncia con soddisfazione il consigliere regionale veronese Massimo Giorgetti (Forza Italia), anche se la sua proposta era che le rappresentanze fossero nell’assemblea e non nel direttivo. «Esprimo soddisfazione perché per la prima volta è riconosciuto il ruolo nella gestione dei parchi dei veri operatori ecologici, gli agricoltori», aggiunge il consigliere Stefano Valdegamberi (lista Zaia). «Le proposte di partecipazione dal basso, partite dalla Lessinia, sono diventate regola per tutti, superando la conflittualità tra il parco e chi ci lavora dentro. Vi sono tante aziende esemplari, spesso condotte da giovani, che hanno dato prova di sposare con successo questa nuova filosofia. È superata l’impostazione vincolistica, ora i parchi sono strumento di conciliazione e di equilibrio tra le esigenze di tutela e quelle di sviluppo», conclude. •

V.Z.

Suggerimenti