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Pan: «Siamo pronti a risarcire»
Task force tra gli allevatori

Un lupo: in Lessina crescono l’allarme e la voglia di allontanare questo predatore dal territorioL’assessore regionale Giuseppe Pan
Un lupo: in Lessina crescono l’allarme e la voglia di allontanare questo predatore dal territorioL’assessore regionale Giuseppe Pan
Un lupo: in Lessina crescono l’allarme e la voglia di allontanare questo predatore dal territorioL’assessore regionale Giuseppe Pan
Un lupo: in Lessina crescono l’allarme e la voglia di allontanare questo predatore dal territorioL’assessore regionale Giuseppe Pan

Giuseppe Pan è assessore regionale per le politiche dell’agricoltura e zootecnia, oltre che per la caccia. Conosce bene il problema dei lupi in Lessinia e gli allevatori che attraverso i suoi rappresentanti ha incontrato diverse volte, ma non commenta il gesto dell’abbandono della carcassa di una manza predata dai lupi in piazza a Velo, davanti al monumento ai Caduti. Sull’accaduto si limita a dire: «È un gesto clamoroso che si commenta da solo e mi spiace che si sia arrivati a questo, pur avendo fatto incontri con allevatori e sindaci. E ai sindaci rispondo che non siamo stati qui a dormire».

Ma di quello che è stato fatto nessuno sembra aver cognizione. «In Lessinia c’è da settimane una task force inviata dal mio assessorato con il compito di girare malghe e stalle, parlare con gli allevatori, raccogliere le loro osservazioni, ascoltare i loro bisogni e rispondere possibilmente in tempi rapidi», sbotta Pan.

Sì, ma rispondere come? «Abbiamo acquistato, come prevede il progetto Life WolfAlps, dissuasori acustici ed elettrici. Alcuni sono già installati e mi risulta con risultati confortanti».

Ma allora perché nessuno ne parla? «Farò una conferenza stampa appena avrò tutti i dati disponibili. Li stiamo ancora raccogliendo perché arrivano da enti diversi, ma posso anticipare che dove si sono adottate le misure di prevenzione che abbiamo fornito, le predazioni non ci sono state o sono in calo. I numeri diranno di quanto. Aggiungo che sono in addestramento cani di razze specifiche per la custodia di greggi e mandrie. Appena pronti, li cederemo agli allevatori che ne faranno richiesta e dalle esperienze raccolte altrove, dove sono già utilizzati, c’è speranza che anche in Lessinia facciano un buon lavoro».

Il problema è che i predatori prolificano ogni anno e cresce il loro numero su un territorio che resta lo stesso per ampiezza e caratteristiche, mentre calano gli animali in malga. Da più parti si chiede il contenimento dei lupi, piuttosto che il calo delle vacche. «Ricordo che il lupo è un animale protetto dalla legislazione italiana ed europea. È in discussione un piano che prevede la sua gestione e in casi particolari anche l’abbattimento, lo spostamento o quantomeno il monitoraggio degli animali considerati particolarmente pericolosi. A livello regionale, ho esortato i consiglieri, in particolare i veronesi, a collaborare con l’assessorato per un testo di legge che preveda il contenimento del lupo. Chiaro che questo non è un percorso che si svolge dalla sera alla mattina: servono diversi pareri e devono essere messe in campo varie azioni. È un processo che ha bisogno di tempi lunghi e sappiamo che nel frattempo le predazioni continuano. Mi sento di dire che siamo vicini agli allevatori e alle loro difficoltà».

Una vicinanza che chi vive da queste parti non sente molto. Gli allevatori devono pagarsi lo smaltimento delle carcasse degli animali divorati e aspettare i risarcimenti che, quando va bene, arrivano dopo un anno. «A fine anno abbiamo risarcito tutte le predazioni del 2015», replica l’assessore. «Sto aspettando i dati del 2016 per fare lo stesso. I soldi per lo smaltimento delle carcasse, che ricordo sono compresi nel risarcimento erogato per la predazione, possono essere anticipati, se ne può parlare. Dirò di più. Sto pensando anche alla possibilità di erogare i risarcimenti in due rate semestrali, di modo che chi subisce una predazione a inizio anno non debba aspettare dicembre per il risarcimento».

Vittorio Zambaldo

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