<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Palloncini tricolore
per festeggiare il restauro

I bimbi in chiesa per la cerimonia
I bimbi in chiesa per la cerimonia
I bimbi in chiesa per la cerimonia
I bimbi in chiesa per la cerimonia

Le cattive condizioni meteo hanno costretto a compiere gran parte della cerimonia di commemorazione e di inaugurazione del restauro del monumento ai Caduti in chiesa, al termine della messa animata dal coro La Stele.

Protagonisti sono stati bambini e insegnanti della scuola primaria con il loro accorato appello alla pace e il canto dell’Inno d’Italia anche nelle strofe che mai si sentono cantare. La loro soddisfazione era palpabile nell'entusiasmo finale quando hanno liberato in un cielo carico di pioggia decine di palloncini tricolore.

La sindaca Alessandra Ravelli li ha ringraziati, come gli Alpini e tutti i volontari che hanno lavorato per il recupero del manufatto: «Ricordiamo chi ha sofferto al fronte, chi è morto, ma anche chi è rimasto a casa conducendo un’altra guerra per la sopravvivenza: genitori anziani, giovani fratelli e sorelle, moglie e figli dei militari. Grazie anche alle Forze armate nel giorno della loro festa e dell’Unità d’Italia», ha concluso Ravelli.

Il consigliere provinciale Stefano Marcolini ha fatto un plauso, inoltre, per il rinnovo del monumento: «così dobbiamo anche rinnovare noi stessi nel segno dell’unità che è un patrimonio da conservare per noi e per il futuro».

Prima della benedizione di don Matteo al monumento e a chi si è speso per i lavori, davanti a tutti i presenti, il presidente sezionale degli Alpini veronesi Luciano Bertagnoli ha ribadito che «stiamo facendo memoria di una tragedia come la guerra da non ripetere mai più. Non è facile far capire ai giovani questo, riallacciando i legami con chi è passato da queste sofferenze, ma ricordo sempre con piacere l'emozione di un giovane soldato di leva in visita alle trincee restaurate di Malga Pidocchio, dove facevo notare che lì, giovani ventenni cent’anni fa avevano più freddo e meno cibo, ma erano con gli stessi ideali dei giovani d’oggi. Crescete in una società senza violenza, tollerante verso i più deboli, amate la bandiera che garantisce libertà e democrazia e che nessuno più muoia per colpa di guerra o violenza», ha concluso Bertagnoli. V.Z.

Suggerimenti