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Oltre il guado, sbuca
da cuscini di muschio

Per raggiungere la Val Fraselle e le sorgenti aeree delle Saigan, a circa 45 chilometri dal centro di Verona, si deve anzitutto raggiungere il paese di Giazza percorrendo tutta la Val d’Illasi. Alla curva situata immediatamente a destra del centro abitato e oltre la quale la strada inizia a salire verso Revolto, si apre un vasto slargo con parcheggio, esattamente in corrispondenza della Val Fraselle. Da qui si potrebbe proseguire ancora in auto entro la valle, ma la strada è assai stretta e i punti di sosta limitati per cui conviene senza dubbio parcheggiare in questo punto.

LASCIATA L’AUTO ci si inoltra lungo la strada sterrata di fianco alle case di Ravaro. Segue quindi un tratto pianeggiante e poi una salita che porta alle case di Feceraut, situate a 906 metri di quota e presso le quali, a sinistra salendo, inizia il sentiero numero 282 per i monti Terrazzo e Zevola. Splendido, dalle case Feceraut lo scorcio sul paese di Giazza. Si segue la strada, si sorpassa una sbarra che vieta l'accesso ai mezzi non autorizzati, si transita davanti ad un'edicola votiva e poi si scende sino al greto del torrente, presso uno slargo. Da qui la stradina prosegue piana, costeggiando il ruscello. Giunti al bivio della strada forestale un cartello in legno indica il sentiero di fondo valle. Si lascia sulla destra la strada forestale e, sorpassati due ruscelli laterali, si sale presso a un barbacane roccioso e quindi si costeggia il piede della montagna detta Tambaro. Il sentiero ritorna pianeggiate e corre fra ricca vegetazione giungendo così al primo guado, che si sorpassa agevolmente sfruttando i sassi affioranti. Si risale su terreno accidentato, fra rocce e folte macchie di lamponi e di ombrellifere. Sulla sinistra il torrente scorre spumeggiando e rompendosi in numerose piccole rapide. Segue un breve tratto piano a fianco di un prato e subito dopo si arriva al secondo guado oltre il quale, di lì a poco, si arriva finalmente allo slargo della valle detto Saigàn dove potremo non solo osservare, al di sopra di una fascia rocciosa, le splendide sorgenti aeree che sgocciolano da cuscini di muschio, ma pure rinfrescarci con le loro limpide e freschissime acque, peraltro anche potabili. Al ritorno si effettua il percorso inverso. EU.CI.

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