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Oggi a Roma la decisione sul Piano lupi

È in discussione oggi, in conferenza Stato-Regioni al ministero dell’Ambiente, per l’approvazione o la bocciatura, la nuova stesura del Piano per la conservazione del lupo in Italia, «frutto di un intenso lavoro di mediazione del ministero, che ha accolto larga parte delle richieste pervenute dalle Regioni», scrive il ministero dell’Ambiente in una nota, rilevando che «non approvare il Piano significa mantenere una situazione di stallo rispetto alle problematiche territoriali e questo non fa che peggiorare la situazione». Il testo prevede la sospensione per due anni della decisione sulla possibilità del ricorso alle deroghe per l’abbattimento selettivo dei lupi. Altra novità è il coordinamento nazionale per le azioni di monitoraggio della specie, «su cui il ministero impegnerà un milione e mezzo di euro fino al 2020. L’obiettivo è arrivare quanto prima a dotare il nostro Paese delle 22 azioni contenute nel Piano, scritte dai massimi esperti e scienziati in materia». Il Piano, secondo il ministero, «è necessario alla salvaguardia della specie dal fenomeno del bracconaggio e a migliorare attraverso un percorso per fasi la convivenza tra uomo e lupo». Contro il Piano hanno già manifestato «vivissima contrarietà a qualsiasi proposta di poter concedere abbattimenti in qualsiasi forma e modalità, oggi come negli anni a venire» le associazioni Enpa, Italia Nostra, Lac, Lav e Lipu. «Una autorizzazione del genere sarebbe del tutto inaccettabile e significherebbe cedere al ricatto di chi, in violazione della legge, ha già crudelmente ucciso, decapitato, impiccato lupi per ottenere proprio una legalizzazione di tali delitti», dichiarano le associazioni ambientaliste che promettono battaglia dura anche con i proprio uffici legali. Il consigliere regionale Stefano Valdegamberi ha invece raccolto le osservazioni al piano dell’associazione Salvaguardia rurale veneta, impegnata in prima linea per la difesa dell’economia e dell’ecosistema rurale della Lessinia e le ha consegnate all’assessore all’Agricoltura Giuseppe Pan perché le porti a Roma. Si contesta al Piano lupo una impostazione fortemente centralista, «che appesantirà la gestione e sarà incapace di garantire la considerazione delle specifiche realtà locali». • V.Z.

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