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Non nevica, Lessinia pronta a cambiare sport

Realizzazione dell'anello di 2 chilometri della pista di sci da fondo a Malga San Giorgio con neve artificiale
Realizzazione dell'anello di 2 chilometri della pista di sci da fondo a Malga San Giorgio con neve artificiale
Realizzazione dell'anello di 2 chilometri della pista di sci da fondo a Malga San Giorgio con neve artificiale
Realizzazione dell'anello di 2 chilometri della pista di sci da fondo a Malga San Giorgio con neve artificiale

In Lessinia anche per questo mese di dicembre è successo quello che capita puntualmente da vent’anni a questa parte, salvo rarissime eccezioni: pochi giorni di temperature rigide si alternano a giorni o settimane di temperature più elevate e le precipitazioni nevose prenatalizie, quando ci sono come quest’anno, si sciolgono in un battibaleno. Un colpo d’occhio ai valori giornalieri delle temperature di dicembre, rilevati dalla stazione Arpav di Bosco Chiesanuova, mostra come a dieci giorni di freddo con minime che sono arrivate a – 5° siano bastati due giorni di scirocco della vigilia e dell’antivigilia di Natale che hanno portato la colonnina a sfiorare gli 11° di massima, per capire come in queste condizioni sia praticamente impossibile programmare una qualsiasi attività legata agli sport invernali sulla neve. Prima di Natale era stato tracciato un anello di due chilometri per lo sci di fondo a Conca dei Parpari con un grosso impegno dei volontari di Ski Team Lessinia, l’associazione diretta da Franco Brunelli che raduna le forze dello Sci club Bosco, degli Orsi Bianchi di Velo, dello Sci club Roverè e dell’Us Campofontana. Grazie al freddo e a un cannone sparaneve preso in affitto era stato creato il fondo artificiale sufficiente sul quale si erano posati 15 centimetri di neve fresca caduta dal cielo. Una grande fatica, ma anche una giusta grande soddisfazione sopratutto per permettere ai giovani atleti di Ski Team Lessinia di presentarsi allenati ai prossimi appuntamenti agonistici. «Ma la fatica è andata delusa dal caldo improvviso che ha vanificato il lavoro fatto: con la neve recuperata sui due chilometri siamo riusciti a salvarne uno intero sul quale al momento si allenano gli atleti: al mattino i grandi e nel pomeriggio i piccoli: di più non possiamo fare», commenta Brunelli che inizialmente aveva ipotizzato di aprire il tracciato a pagamento anche agli appassionati. Gli occhi puntano al cielo e alle previsioni che annunciano freddo per i prossimi giorni e magari anche qualche altro fiocco di neve. ANCHE A NELLA PIANA di Malga San Giorgio si era tentato, ma senza successo, la battitura di due chilometri e mezzo di pista per gli appassionati degli sci stretti: «Manto nevoso esiguo, per cui sci non all’ultimo grido e solo skating», aveva twittato il 22 dicembre Lessinia Turistsport che ha in gestione le piste di fondo della Translessinia, mettendo in guardia sulla precarietà del tracciato che due giorni dopo sarebbe diventato impraticabile, seppur reso disponibile gratuitamente. Poca neve e farinosa, accompagnata da vento che l’ha accumulata in alcuni angoli e spogliata da altri, non dava garanzie per un impegno di manutenzione che come sempre è costoso in termini di risorse economiche e di sforzo lavorativo. «La gestione è estremamente difficile oggi come negli ultimi vent’anni per il fondo e ancor più per la discesa», conferma Claudio Melotti, sindaco di Bosco Chiesanuova, «e questo ci deve impegnare a riflettere sul futuro: se è pensabile che sia possibile gestire in queste condizioni un anello per il fondo di 3 chilometri e un impianto di risalita come campo scuola sul modello del Valon, è impensabile allargarsi ad altre ipotesi. Anche si riuscisse a far neve con il freddo e le torri di refrigerazione dell'acqua, si dovrà poi fare i conti con il meteo: in poche ore può essere vanificato il lavoro di molti giorni e questo non è economicamente né socialmente sostenibile. Questo non significa che rinunceremo per sempre alla neve, cosa non è possibile per un paese di montagna come il nostro, ma non si potrà chiedere più di un anello per il fondo e di una pista per la didattica, a meno di prospettarsi perdite insostenibili». «Occorre puntare su Malga San Giorgio per tutto l'anno e su questo stiamo ragionando», assicura il sindaco Melotti, «coinvolgendo gli appassionati di bicicletta, di downhill, di mountain bike, di bici elettrica, di passeggiate a piedi o a traino animale». IL RILANCIO passa attraverso Nordwind, la società della famiglia Canteri che ha rilevato per 380mila euro il fallimento della società Nuova Lessinia ma anche dagli investimenti che il Comune di Bosco Chiesanuova attraverso il fondo Comuni confinanti ha deciso di far confluire sull’area: un progetto di recupero di un milione e 740mila euro tenuto fermo in attesa che si definisse con chiarezza il futuro della località, a cui va sommato un finanziamento per 7,5 milioni di euro destinato a un progetto di area vasta che coinvolge anche i Comuni di Erbezzo e Sant’Anna d’Alfaedo per la fornitura di acqua potabile ed elettricità a tutte le malghe dell’Alta Lessinia. •

Vittorio Zambaldo

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