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A Monte Capriolo

Nelle profondità
della Lessinia
a caccia di tesori

La grotta di Monte Capriolo
La grotta di Monte Capriolo
La grotta di Monte Capriolo
La grotta di Monte Capriolo

Torna il geocaching in Lessinia dopo il primo evento di tre anni fa a Bosco Chiesanuova. Si tratta di una caccia al tesoro con l'aiuto del Gps, il navigatore satellitare di cui è provvisto anche ogni cellulare. Sono già una trentina gli iscritti da tutto il Triveneto che sul portale www.geocaching.com che hanno annunciato la loro partecipazione per domani, sabato 20 maggio, a Roverè dove è in calendario un raduno nei pressi della Grotta di Monte Capriolo che per l’occasione sarà anche aperta al pubblico per la visita.

Organizza Jacopo Prisco, nella doppia veste di geocacher e speleologo: «Alle 10 ci sarà il ritrovo, seguito dalla visita guidata a gruppi all’interno della grotta che è l’unica del Veronese attrezzata per le visite turistiche. A mezzogiorno ci sarà il pranzo a Malga Vazzo e nel pomeriggio i saluti e la conclusione, con un fuori programma speleologico per chi lo desidera», riassume, rivelando che il cache (il tesoretto) è collocato al di fuori della grotta.

 

LUOGHI SPECIALI DA SCOPRIRE

«È un’occasione per trovarsi insieme e visitare anche uno dei luoghi più caratteristici e meno conosciuti della nostra Lessinia», aggiunge Prisco, delineando subito quali siano le caratteristiche del geocaching. Il gioco è iniziato a Seattle, negli Stati Uniti, nel 2000, quando l'uso del Gps, fino ad allora limitato ad usi militari, è diventato disponibile a tutti. Da qui è partita l'idea di utilizzare il Gps per nascondere dei « tesoretti» e per invitare gli amici a trovarli: un gioco che ben presto si è diffuso in tutto il mondo. Non servono particolari attrezzature, solo voglia di avventura e curiosità, perché le caches sono nascoste in luoghi paesaggisticamente o culturalmente interessanti, spesso in posti dove un turista, anche munito di guida, non visiterebbe.

Il nascondiglio perfetto sarebbe proprio un luogo ignorato, che invece meriterebbe una visita, per questo il geocacher non solo cerca tesori ma li colloca e, conoscendo il proprio territorio, sa scegliere luoghi speciali dove nascondere la sorpresa, che di solito è una scatolina con un libretto o con arrotolato un biglietto dove ogni «visitatore-scopritore» mette data e firma, scatta una foto da collocare sul sito e lascia la cache al suo posto per chi verrà dopo di lui. Se proprio vuole prendersi un ricordo può prelevare quello che trova, ma è obbligato a lasciare un altro oggetto di pari valore. La Lessinia è già popolata di « tesoretti» che numerosi appassionati cercano ed altrettanti collocano con l’ intento di guidare i «cercatori» alla scoperta del territorio. L’occasione è quella di trovarsi e conoscersi, anche un po’ di competere, ma sempre nel più sano spirito di chi sa riconoscere e apprezzare il bello e il divertente.

Vittorio Zambaldo

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