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Minestra maridà
Si mangia come
si parlava in casa

Sarà una «Frittata de sbattua de ovi coti con salado o con seola; e radecio con panseta e pearoni» l’antipasto d’apertura, sabato 27 febbraio, della quarta edizione di «Cucina invernale di un tempo», messa in tavola per far rivivere sapori ormai dimenticati.

Promossa dall’amministrazione comunale di Vestenanova in collaborazione con i ristoratori vestenesi e il patrocinio della Provincia di Verona e dello Iat est veronese, la rassegna punta a promuovere un turismo enogastronomico che, passando per le sale da pranzo dei ristoranti delle alte valli, si riversi nello splendido territorio collinare montano della Lessinia orientale, capace di coniugare natura, cultura e storia.

Tre gli appuntamenti serali in calendario per riscoprire la cucina di un tempo: il primo, come detto, questo sabato al ristorante Zoccante di Vestenanova, il 12 marzo sarà alla Baita Cerato di Bolca e infine il 19 marzo all’Hotel Adele, sempre nella capitale dei fossili.

Ciascun menù, dall’antipasto al dessert, della «Cucina invernale di un tempo» offre curiosità anche dal punto di vista linguistico, usando i vocaboli originali per indicare le pietanze, rigorosamente in dialetto e ormai in disuso. Questi piatti della tradizione onorano quindi anche la fantasia di provette massaie di un tempo, dalla parlata capace di animare le pietanze come per la «minestra maridà» (con riso e tagliatelle fatte in casa), i «oseleti scapà» e i «fasoi imbogonà» tutte senz’altro da provare e da gustare.

Recuperare, riscrivere, rielaborare le ricette della tradizione locale è un impegno che i ristoratori locali hanno intrapreso da alcuni anni e che si traduce nella salvaguardia di sapori e profumi che altrimenti sarebbero andati perduti. Un’attività di ricerca incessante nel tempo e che, nelle serate in calendario, sarà messa ancora una volta all’esame e al giudizio dei commensali.

Dalla terra alla tavola, per accompagnare ed esaltare i sapori locali, a fare gli onori di casa sulle tavole dei ristoranti saranno la polenta e le patate di Bolca perché «queste serate vogliono soddisfare il palato e scaldare il cuore di chi nei piatti della tradizione ritrova i ricordi dell’infanzia oppure scopre sapori sconosciuti al palato», spiega Mirco Filipozzi, consigliere comunale con delega alla Cultura e al turismo.

È possibile visionare il calendario e i menù, 25 euro a serata, di ogni singolo ristorante sul sito del comune: www.comune.vestenanova.vr.it I ristoratori consigliano la prenotazione entro il mercoledì precedente la serata.M.G.

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