<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Marco, lo scultore colpito a morte dalla motosega

Vittorio Zambaldo È stata una tragedia che si è consumata a poche decine di metri dalla porta di casa, quella che è costata la morte domenica pomeriggio a Marco Benedetti, 47 anni anni di Corrubio di Sant’Anna d’Alfaedo. L’uomo, che viveva con la madre, era uscito di casa con la motosega per tagliare dei rami nel bosco a non più di 50 metri da casa: non era il suo lavoro, perché era un abile scultore dipendente dell’azienda Fratelli Giacomi di Ceredo, dove si lavorano in maniera artistica marmi e pietre. Nelle ore libere e nei giorni di riposo, si dedicava, come tutti nei piccoli paesi, agli appezzamenti ricevuti in eredità dalla propria famiglia, più per conservarli in maniera dignitosa che per ricavarne reddito. Era un lavoro di pulizia e di riserva di legna per il prossimo inverno quello che stava facendo Marco nel bosco di famiglia. Ad accorgersi della tragedia la sorella che non vive in paese e che era venuta nel giorno festivo a trovare la madre e portarla in visita a un parente. Al ritorno, quando già si stava facendo buio e Marco non era tornato a casa, il sospetto che potesse essere successo qualcosa aveva spinto la sorella ad andare a chiamarlo, guidata dal rumore della motosega che si sentiva in maniera distinta ancora in funzione. Era il mezzo che giaceva vicino al corpo esangue di Marco, colpito al collo dalla catena di taglio che aveva procurato una ferita mortale, probabilmente in un contraccolpo, mentre la motosega veniva usata per tagliare un ramo. I soccorsi immediatamente allertati hanno potuto solo constatare il decesso. Marco ha un fratello gemello, Michele, che vive poco distante, titolare di una piccola impresa di carpenteria metallica: i suoi quattro figli sono spesso a casa della nonna e lo zio Marco era per loro un secondo papà e lui stravedeva per quei nipoti. Era innamoratissimo del suo lavoro di scultore all’ azienda Fratelli Giacomi ed era molto apprezzato per la sua fantasia e manualità dal titolare Aleardo Giacomi. L’azienda, che opera da anni nel settore della lavorazione del marmo e della pietra, si è specializzata nella realizzazione di manufatti su misura, su disegno dei clienti o proponendo proprie creazioni che venivano affidate anche alle mani esperte di Marco Benedetti. Gli piaceva dar vita a nuove creazioni, e per questo era molto apprezzato e con un particolare senso del disegno, arredamento per giardini, per interni di abitazioni, ma anche soggetti a carattere religioso per chiese o cimiteri e arredamenti destinati a spazi pubblici come parchi e giardini. L’azienda infatti conta molto sulla precisione delle macchine che vengono utilizzate, ma ancor di più sulla manualità, creatività e fantasia di personale altamente specializzato com’era Marco. «La comunità è colpita e affranta e l’amministrazione è vicina ai familiari di Marco», riferisce il sindaco Raffaello Campostrini: «Nei paesi piccoli ci si conosce tutti, anche solo di vista e di nome. Marco era molto riservato, tutto lavoro e casa. Più conosciuto è il fratello Michele, impegnato anche nel gruppo Avis del paese. Tragedie simili lasciano sempre una grande tristezza, sia per la giovane età sia per il modo in cui avvengono e sono per tutti noi motivi in più per condividere questo dolore». •

Vittorio Zambaldo

Suggerimenti