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Il dibattito in Lessinia

Lupi, ultimo giorno per i contributi. Gli allevatori: «Non saremo mai tranquilli»

Il dibattito in Lessinia
Monitoraggio lupo in Lessinia 2012-2017
Monitoraggio lupo in Lessinia 2012-2017
Monitoraggio lupo in Lessinia 2012-2017
Monitoraggio lupo in Lessinia 2012-2017

Scade oggi il bando per richiedere alla Regione di accedere come azienda agricola ai contributi per l'installazione di reti antilupo o altri sistemi di allarme e prevenzione, ma scadranno anche nei prossimi mesi altri bandi del Piano di sviluppo rurale (Psr) 2014-'20, pensati come quelli in scadenza a metà maggio per l'ottimizzazione ambientale delle tecniche agronomiche ed irrigue e per l'indennità intesa a compensare gli agricoltori dei costi aggiuntivi e della perdita di reddito derivanti dagli svantaggi che ostacolano la produzione agricola nella zone montane.

Per aggiornare sulla situazione e fornire agli interessati le linee guida per accostarsi correttamente alle varie domande di contributo, Alberto Scardoni, presidente dell' Associazione per la promozione e difesa del territorio, ha invitato agricoltori e allevatori della Lessinia a incontrare Marco Passadore, dirigente dell'Area integrazione territoriale e supporto alla Direzione e dello Sportello unico agricolo interprovinciale (Avepa) di Verona e Vicenza e Andrea Cappelletti, tecnico specialista dello sportello Avepa di Verona.

 

«OGGI SUPERANO il vaglio di Avepa l'89 per cento delle domande che presentiamo», ha rivelato Scardoni, «ma l'obiettivo che ci siamo posti è di rendere più operative le domande arrivando a farne accogliere il cento per cento. Ci si arriva a costo zero, mettendo insieme le risorse e gestendole meglio, con gesti che non costano nulla, se non lo sforzo di convincerci che così è meglio», ha riconosciuto Scardoni.

 

SUI DANNI da grandi predatori la Regione, come già anticipato dall'Arena, «ha aperto un bando per contributi da un minimo di 500 a un massimo di 10mila euro, cifre che però sono assoggettate al regime "de minimis", riferito al totale di 15mila euro che non può essere superato nel triennio. Avepa non controllerà se l'ausilio verrà adoperato, ma se sia stato effettivamente acquistato.Per quanto riguarda il Psr, Passadore ha dato suggerimenti per poter usufruire al meglio dei contributi: «Vengono premiati i progetti di ammodernamento di macchinari e ciò che garantisce una miglior competitività dell'impresa e una miglior tutela del territorio, con un particolare occhio di riguardo ai giovani che subentrano per un cambio generazionale in azienda. A differenza di quanto accade nell'industria e nell'artigianato, il settore agricolo è quello che utilizza il 100 per cento dei fondi disponili. Ma abbiamo notato», ha precisato Passadore, «che le domande di contributo che hanno la più grande possibilità di successo sono quelle di imprenditori agricoli che hanno fatto un percorso secondo un business plan: partecipo al bando perché il contributo mi permette di reinvestire in un ampliamento e ammodernamento non perché ho garantito l'acquisto a metà prezzo di un mezzo che non rientra nei piani di sviluppo dell'azienda».Per quanto riguarda il bando da 200mila euro per il finanziamento degli strumenti di prevenzione contro i grandi carnivori, Cappelletti ha garantito che per le domande presentate entro oggi ci sarà l'esame nei 30 giorni successivi e dal 5 di maggio si potranno effettuare gli investimenti previsti con l'acquisto delle reti e degli altri strumenti di prevenzione e dissuasione. Scardoni ha raccomandato di adottare la giusta mentalità di fare sistema: «Il futuro è portare a casa la soddisfazione del consumatore: non sono più le regole europee che ci chiedono questo, ma è il mercato stesso che ci chiede di lavorare con il rispetto dell'ambiente e degli animali, tant'è che i contribuito non vengono più erogati sulla base della produzione ma per come le cose vengono prodotte».

 

HA PORTATO L'ESEMPIO dell' imprenditore agricolo come un pilota di Formula 1: non basta la sua bravura per vincere; serve una macchina competitiva, ma serve anche una squadra di meccanici affiatata e pronta alle emergenze, capace di lavorare per migliorare l'efficienza.Infine il veterinario Nicola Benini ha ricordato l'importanza dei modelli elettronici, abbastanza ostici all'inizio, ma oggi strumenti indispensabili per una banca dati avanzata: «Dal prossimo 2 settembre non ci saranno più registri cartacei, ma entrerà in vigore anche la ricetta elettronica per la gestione del farmaco, strumento che si sposa con la qualità e la certezza sanitaria».

 

GLI ALLEVATORI: CIFRA IRRISORIA

Il bando regionale che stanzia 200mila euro erogabili per opere di prevenzione e dissuasione dei grandi predatori non convince del tutto gli allevatori della Lessinia: «Veniamo pagati per i danni subiti sui capi predati, ma abbiamo anche la perdita di un anno di lavoro e questo come viene risarcito?», ha chiesto qualcuno. «Non è previsto da questo bando», ha risposto Andrea Cappelletti, tecnico specialista dello sportello Avepa di Verona, «ma è un problema da valutare e da mettere all’attenzione sia delle amministrazioni locali sia del governo regionale, per valutare se possa essere previsto un aiuto per questo tipo di casistica e che esuli dal regime “de minimis”».

«I soldi previsti di 200mila euro per tutta la Regione del Veneto, con i lupi che non sono più solo in Lessinia ma anche sull’altopiano di Asiago e nel Bellunese, sono una cifra irrisoria: basterebbero a stento per la sola Lessinia», ha detto un altro allevatore, «e per noi avere i lupi è come sapere di avere vicino a casa cinque ladri: non saremmo mai tranquilli finché ci sono loro».

«Ho ingrandito l’azienda, ma non posso lasciar fuori i capi al pascolo. Tenere in stalla vitelli e manze da cinque mesi a tre anni per paura che siano predati dai lupi», ha fatto notare un allevatore, «invece per fare prevenzione mi viene detto di tenere le mie bestie in stalla o in recinto, andando contro le stesse regole del benessere animale che mi vengono chieste per essere correttamente titolare dei fondi europei, assegnati anche nel rispetto di queste regole che contrastano con le norme di prevenzione dai lupi», ha concluso un allevatore. 

Vittorio Zambaldo

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