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Lo stop durerà dai 20 ai 24 mesi Ma il palaghiaccio sarà nuovo

Il palaghiaccio di Bosco Chiesanuova
Il palaghiaccio di Bosco Chiesanuova
Il palaghiaccio di Bosco Chiesanuova
Il palaghiaccio di Bosco Chiesanuova

Dopo la realizzazione della palestra, della piscina, del nuovo polo scolastico e della biblioteca con annesso centro socio-culturale e ambulatori medici, la realizzazione del nuovo palaghiaccio è l’ultima e più costosa sfida per l’amministrazione del sindaco Claudio Melotti. INAUGURATO il 12 luglio ’86, il palaghiaccio di Bosco Chiesanuova fu concepito come un anello ovoidale di 30x60 metri, per complessivi 1.800 metri quadrati di superficie, raffreddato da un reticolo di tubi sotterranei contenenti ammoniaca, portata a temperatura da potenti motori elettrici. Ancora oggi la spesa energetica, per una struttura che non ha copertura, è l’uscita più importante sul bilancio economico, pari a ben 173mila euro all’anno, 53mila in più della spesa per l’illuminazione dell’intero territorio comunale. In queste condizioni, con motori ormai fatiscenti e a causa dei quali già quest’estate si è dovuta rinviare l’apertura di un mese e mezzo, la soluzione che si prospetta da tempo è un nuovo palaghiaccio del quale è già stato presentato il progetto preliminare, per 3 milioni e 155mila euro, coperti per 2 milioni da quattro annualità dei Fondi dei Comuni di confine e per un milione e 155mila euro da fondi propri: 660mila da avanzo di amministrazione, 300mila dalla vendita di un lotto di terreno edificabile in località Sioster e 165mila da altri stanziamenti. C’È GIÀ un progetto preliminare che prevede la demolizione della struttura attuale dalla piastra in giù. Il piano di pattinaggio sarà alzato di 7 metri con la creazione sottostante di due livelli per altrettanti piani di parcheggio, la costruzione di un bar con terrazza e vista lago sul lato sudovest e copertura mobile con teli per la pioggia, da chiudere invece con il rischio neve, «perché vogliamo che si continui a pattinare con il cielo come soffitto», è sempre stata la filosofia del sindaco e delle associazioni che usano il palaghiaccio per le attività agonistiche dell’hockey e del pattinaggio artistico. L’accesso sarà da via Postojaly, accanto alla Baita alpina, e un ascensore metterà in collegamento con un sovrappasso pedonale sulla strada per condurre direttamente nel bosco comunale e sulla piazza in pochi minuti di strada. La copertura finanziaria c’è tutta, manca solo da completare le pratiche per la parte burocratica, con scadenza del bando il prossimo 8 gennaio, a cui seguirà entro il mese la consegna dell’incarico per il progetto definitivo ed esecutivo e la gara d’appalto che potrà essere aperta dal prossimo maggio. IL PROPOSITO dell’amministrazione è di tenere in funzione il più possibile il palaghiaccio, sicuramente per i mesi invernali e primaverili: la chiusura definitiva della vecchia struttura durerà dai 20 ai 24 mesi, per arrivare a un nuovo e moderno palaghiaccio che risponda ai più moderni criteri di efficienza e risparmio energetico. «Era oggettivamente impensabile offrire, con i costi attuali, un’alternativa alle società per soli due anni di chiusura. Come amministrazione ci impegniamo ad aiutare le nostre associazioni di hockey e pattinaggio artistico per il disagio che dovranno subire negli spostamenti per gli allenamenti degli iscritti. Di più non possiamo fare anche alla luce dell’impegno profuso per la costruzione e il futuro mantenimento del nuovo palaghiaccio», conclude il sindaco Melotti. •

Vittorio Zambaldo

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