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La Lessinia chiede assistenza a casa e servizi capillari

La firma dell’accordo, da sinistra il Dg Pietro Girardi, l’assessore regionale Luca Coletto, il sindaco Arturo Alberti e Paolo Costa del distretto
La firma dell’accordo, da sinistra il Dg Pietro Girardi, l’assessore regionale Luca Coletto, il sindaco Arturo Alberti e Paolo Costa del distretto
La firma dell’accordo, da sinistra il Dg Pietro Girardi, l’assessore regionale Luca Coletto, il sindaco Arturo Alberti e Paolo Costa del distretto
La firma dell’accordo, da sinistra il Dg Pietro Girardi, l’assessore regionale Luca Coletto, il sindaco Arturo Alberti e Paolo Costa del distretto

Le proposte di sei sindaci della Lessinia sono arrivate in Regione. I primi cittadini di Bosco Chiesanuova, Cerro, Erbezzo, Grezzana, Roverè e Velo hanno avanzato tre istanze all’assessore regionale Luca Coletto, al direttore generale dell’Ulss 9 Scaligera Pietro Girardi e al direttore del distretto 3 Paolo Costa, chiedendo e ottenendo che le sottoscrivessero con i medici e i rappresentanti delle altre professioni sanitarie per dare più forza e concretezza alle richieste. Riguardano in particolare l’istituzione di un tavolo permanente con il direttore generale per governare il cambiamento e le criticità in materia di sanità e assistenza; mantenere e sviluppare l’attività dell’ex distretto 3 di Grezzana, diventato distretto 1 con via del Capitel di Borgo Venezia, favorendo iniziative di assistenza domiciliare sia sanitaria che fisiatrica, anche tramite la delocalizzazione di alcune attività presenti in via del Capitel, nell’intento di favorire l’accesso delle persone anziane, più deboli o con difficoltà di spostamento; impegnarsi, in collaborazione con l’assessore alla sanità della Regione a considerare l’apertura in zona di un ospedale di comunità o di strutture per pazienti cronici o in dimissione dagli ospedali. L’incontro, avvenuto per iniziativa del sindaco Arturo Alberti in sala Bodenheim, è nato dalla preoccupazione dei primi cittadini per il futuro dell’assistenza sanitaria alle popolazioni a loro affidate. «Da un lato constatiamo che esiste la necessità contabile di dover razionalizzare le risorse a disposizione degli enti pubblici per il welfare e dall’altro l’invecchiamento della popolazione, che caratterizza l’intera nazione, comporta un aumento delle necessità di assistenza e sanitarie. A questo si aggiunge anche la previsione di un futuro prossimo con una importante carenza di medici di base, che già inizia a farsi sentire nei nostri territori. Sappiamo che non esistono facili soluzioni, ma difendiamo come valore irrinunciabile il diritto alla salute e la possibilità di cura per tutti offerta dalla sanità pubblica», hanno ribadito i sindaci. Il tavolo di confronto con l’Ulss 9 si propone di mantenere gli ottimi livelli di assistenza sanitaria esistenti, suggerendo e analizzando soluzioni e possibili risposte alle mutate condizioni della popolazione. Alle riunioni, previste almeno una volta all’anno, sono chiamati i sindaci dei Comuni firmatari, il dirigente dell’Ulss9, quello del Distretto e un rappresentante dei medici di base. «Per la medicina territoriale non sono previsti tagli ma solo rafforzamento», ha detto Coletto, «e anche per quanto riguarda i posti letto negli ospedali per acuti le indagini del ministero e della Corte dei conti hanno ribadito che i posti sono quelli esistenti, non ci sarà nulla in meno e nulla in più. Ci manca piuttosto un rafforzamento dei posti di riabilitazione perché non possiamo permetterci di mandare ad Arco di Trento chi viene dimesso dai nostri ospedali e deve seguire un percorso riabilitativo: quindi nella riorganizzazione dei plessi ospedalieri abbiamo dovuto fare una scelta guidata e voluta e in questo quadro i Comuni della Lessinia saranno chiamati a indicare luoghi e strutture per collocare servizi specialistici per anziani o migliorare la vicinanza alla popolazione». Il dg Girardi si è detto ben favorevole al tavolo di confronto «e il fabbisogno dell’utenza dei prossimi anni sarà il vero tavolo di confronto: si capovolgerà la piramide, già oggi diventata un rombo, con il 60 per cento di popolazione pluripatologica destinato per l’anagrafe a salire verso il vertice, portando alla base il 20 per cento di popolazione sana: nostro obiettivo è riuscire a garantire a tutti una medicina di base di prossimità». Sul tema dell’ospedale di comunità ha parlato di progetto allo studio e continuerà il dialogo con i sindaci. Costa ha presentato i dati che caratterizzano il distretto 1: ventimila abitanti per l’area Grezzana-Lessinia; nove medici di Medicina generale a Grezzana e frazioni e sei per la Lessinia; tre pediatri per tutta l’area, oltre 11mila ore di apertura del servizio di continuità assistenziale nell’arco dell’anno e quasi 19mila contatti effettuati nel 2017. «Le attività di distretto presenti a Grezzana restano», ha detto Costa, elencando lo sportello amministrativo, quello di protesi e ausili, profilassi malattie infettive e vaccinazioni, sanità veterinaria, certificazioni medico legali, punto unico di accesso alla rete dei servizi distrettuali, visite domiciliari per assistenza, distribuzione farmaci, ambulatorio ostetrico e infermieristico, oltre a tutte le attività, specialistiche e non, presenti a Marzana. Costa ha ribadito alcune considerazioni: la volontà di far ripartire l’assistenza ai turisti, ma non è facile trovare medici; è in scadenza la gara per l’assistenza domiciliare che è fondamentale per questo territorio; un medico palliativista sarà assunto dal distretto per lavorare in ospedale ma in parte anche sul territorio con visite a domicilio per i malati oncologici; sarà benvenuto il tavolo di confronto non solo con i sindaci ma anche con il privato e il no profit in materia di alimentazione sana, aria e acqua più pulite, attività motoria e per una medicina quindi preventiva. •

Vittorio Zambaldo

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