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La festa del Ringraziamento
rovinata dal prezzo del latte

Il parroco sparge l’acqua benedetta sui trattori in piazza a Velo FOTOAMATO
Il parroco sparge l’acqua benedetta sui trattori in piazza a Velo FOTOAMATO
Il parroco sparge l’acqua benedetta sui trattori in piazza a Velo FOTOAMATO
Il parroco sparge l’acqua benedetta sui trattori in piazza a Velo FOTOAMATO

Festa del ringraziamento con grande partecipazione degli agricoltori e dei loro familiari a Velo Veronese.

La piazza era gremita di trattori tra i quali è passato il parroco con l’aspersione dell’acqua benedetta alla fine della messa festiva, dove sono stati innumerevoli i cesti con i frutti della terra portati sull’altare. È un rito a cui tengono particolarmente gli agricoltori, spesso al lavoro su mezzi pesanti e pericolosi per le condizioni del terreno su cui devono operare.

Ma accanto al ringraziamento di una stagione che ha avuto i suoi momenti positivi, non sono mancate le suppliche per prospettive economiche che non sono sempre in linea con le attese. «La stagione del fieno è stata normale, con piogge abbondanti che ci hanno permesso un buon raccolto, ma per il latte stiamo ancora lavorando in perdita», lamenta Marcello Brunelli, presidente della sezione Coldiretti di Velo, «infatti il latte costa a noi 40 centesimi al litro per produrlo, ma ce lo pagano dai 30 ai 34 centesimi. Pare che nelle ultime settimane ci sia una tendenza al rialzo, ma in verità a noi non è ancora entrato in tasca nulla di certo».

La crescita, se ci sarà, appare ancora molto limitata e le famiglie degli agricoltori si stanno rassegnando a un altro giro di vite sotto la pressione dei costi di produzione: «Bisogna prenderla come viene», dice Brunelli amareggiato, che chiede di non aprire il discorso predazioni dei lupi perché sarebbe un altro capitolo di polemiche.

«Siamo noi che manteniamo il territorio della montagna e una volta finiti gli agricoltori finisce tutto», ricorda Adriano Canteri, presidente della sezione Coldiretti di Roverè e membro della giunta provinciale dell’associazione, in rappresentanza degli iscritti della montagna. «Va male per tutti con il latte: si salva chi caseifica in proprio e porta le produzioni ai mercatini a chilometri zero, ma sono pochi.

Poi c’è la direttiva nitrati che ci penalizza e non ne veniamo fuori: i liquami non possono essersi sparsi per diversi mesi all’anno e poi piove o ci sono i terreni gelati e non si può spargere. Oltre ai divieti dobbiamo anche fare i conti con il meteo ed è sempre più difficile», osserva.

Il sindaco di Velo Mario Varalta ammette che il settore agricolo, sul quale si basa quasi esclusivamente l’economia del paese, è in seria difficoltà: «Mi auguro che i tempi migliorino, perché qui all’allevamento e alla sfalcio dei prati non ci sono alternative», aggiunge. Chi ci prova a fare qualcosa di diverso, come le coltivazioni di fragole, sono imprenditori che vengono da fuori paese e non coinvolgono la gente del posto nemmeno per la manodopera: «In compenso abbiamo un paesaggio che è deturpato dalle serre, contro le quali non abbiamo strumenti legislativi efficaci per opporci», denuncia Varalta.

Vittorio Zambaldo

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