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Le accuse a Claudio Sauro

La difesa del medico
«Mai detto a nessuno
di non fare chemio»

Parla il dottore veronese accusato di essere contrario alla chemioterapia e per questo sotto indagine
Il dottor Carlo Sauro
Il dottor Carlo Sauro
Il dottor Carlo Sauro
Il dottor Carlo Sauro

Per il dottor Claudio Sauro la convocazione dell’Ordine dei medici di Verona per una sfilza di possibili violazioni al codice dentologico della professione è arrivata come un fulmine a ciel sereno.

«Tutto è partito da una denuncia di un collega di Napoli, credo, che mi accusava di salvare le persone con l’omeopatia, di esser contro i vaccini, di avere un’azienda familiare dove produrrei la vitamina D», spiega il medico. «Sono stato convocato in prima battuta per rispondere a queste assurdità, dimostrando che non uso l’omeopatia ma la vitamina D a dosi talmente alte che sono inconcepibili per l’omeopatia; non sono contro i vaccini perché si può controllare all’Ulss 9 che ne ho somministrati ben 140 di quelli antinfluenzali, solo negli scorsi mesi a Badia Calavena e la produzione di vitamina D è così complicata che è impensabile produrla in famiglia: servono lavoratori farmaceutici di tipo industriale. Pensavo di aver esaurito con questo la mia difesa, invece mi è stato rinfacciato l’utilizzo di un nuovo protocollo di chemioterapia naturale. In realtà si tratta di un documento che avevo messo in un gruppo chiuso di Facebook dove si discuteva fra studiosi e interessati alla materia. Qualcuno lo ha poi estrapolato dal gruppo e rigirato su Google e così sono nati i problemi per un tema che doveva restare circoscritto alla discussione».

E aggiunge: «Avevo cominciato a interessarsi di vitamina D dopo uno studio pubblicato dalla Columbia University sull’utilizzo di questa vitamina come antitumorale. Da allora ho cominciato ad usarlo e ne ho prescritto 700 dosaggi e avrei continuato a farlo se dall’Ulss non fosse arrivato lo stop perché troppo costoso». Radio e chemioterapia sono invece tranquillamente prescrivibili. «Ma io non ho mai detto a nessuno di non fare la chemioterapia. Ho solo prescritto dosaggi di vitamina D a persone che venivano disfatte da diversi cicli di chemioterapia e che non ne avrebbero potuto sopportare altri se non rischiando la morte, ad anziani indeboliti o cardiopatici. I dosaggi non erano alternativi alla chemio, ma in alcuni casi si aggiungevano e in altri la sostituivano quando non potevano farla». 

Vittorio Zambaldo

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