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Lupi, polemiche e sospetti

L'ibrido feroce?
In realtà è
una cagnolina

Lupi, polemiche e sospetti
L’animale che era stato avvistato nella zona di Passo Fittanze
L’animale che era stato avvistato nella zona di Passo Fittanze
L’animale che era stato avvistato nella zona di Passo Fittanze
L’animale che era stato avvistato nella zona di Passo Fittanze

Dopo mesi di polemiche, sospetti, voci da bar sull’invasione da ibridi di lupi, più feroci dei loro ferocissimi cugini della specie canis lupus, quando finalmente si sono messe le mani sul presunto ibrido, cioè incrocio di lupo e cane, si è scoperto che era solo un cane. Lo comunica la Regione attraverso l’assessore Giuseppe Pan che ringrazia per la collaborazione i carabinieri forestali, il guardiaparco della Lessinia e la polizia provinciale.

 

L’avvistamento nella zona di Passo Fittanze, nel Comune di Erbezzo e dentro i confini del Parco naturale regionale della Lessinia, aveva portato lo scorso venerdì alla cattura dell’esemplare in seguito a diverse segnalazioni che avevano fatto accrescere l’allarme. L’animale, all’avvistamento, presentava dimensioni medie e un aspetto vagamente “lupoide”, con un comportamento “strano” si diceva, perché si aggirava in zona, addirittura rovistava nei cassonetti dell’immondizia ma era nello stesso tempo sospettoso e timoroso alla vista delle persone. Gli esperti che avevano visionato le fotografie erano prevalentemente dell’avviso che si trattasse di un cane, da catturare quindi in applicazione della legge 281/91 sulla prevenzione del randagismo canino. Tuttavia dalle caratteristiche morfologiche e dal comportamento, il sospetto che potesse trattarsi di ibrido era venuto, anche perché al momento della cattura risultava privo di microchip obbligatorio per l’iscrizione all’anagrafe canina di tutti gli animali legalmente detenuti. Di qui la decisione regionale di richiedere anche le analisi genetiche per determinare il Dna dell’animale, eseguite all’Ispra che hanno dato come risultato che si tratta di un cucciolo, femmina, di taglia medio piccola (circa 15 chili), che appariva affamato e che, dopo il trasferimento al Canile sanitario di Verona, ha manifestato un comportamento tranquillo e confidente.

 

Qui è stato quindi sottoposto alle verifiche sanitarie di legge, provvisto di microchip identificativo e reso disponibile per l’adozione. «Ringrazio per l’efficienza e la tempestività tutti i protagonisti di questa operazione», ha detto l’assessore Pan, «che ancora una volta hanno dimostrato come l’attenzione delle istituzioni alla questione della presenza dei lupi in Lessinia sia sempre alta, anche per quanto riguarda il rischio di ibridazione. Proprio questo accentua la necessità di porre attenzione alla corretta gestione dei cani, evitando e contrastando il fenomeno dei cani vaganti, a maggior ragione dove si registra la presenza del lupo», è la raccomandazione dell’assessore. Nel nord Italia il fenomeno del randagismo è comunque ancora molto isolato: come ha confermato all’Arena l’e- sperto nazionale Luigi Boitani, in occasione del recentissimo convegno di Trento a conclusione del progetto Life WolfAlps, è stato rinvenuto finora un solo ibrido in Francia.

Vittorio Zambaldo

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