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In ostaggio delle auto da corsa
Provinciale chiusa per 10 ore

Domenica 4 settembre si chiuderà, per la terza volta, il transito sulla strada provinciale 35 «delle Mire», nel tratto fra Mizzole e Trezzolano, 4 chilometri di salita e tornanti che resteranno vuoti di turisti e residenti per far posto a bolidi rombanti che per un giorno intero, dalle 8 alle 18, saranno padroni della strada e della libertà di circolazione.

Lo hanno deciso Aeffe Sport e Comunicazione scuderia torinese di Moncalieri per la terza edizione di «Slalom Città di Verona», e lo asseconderà il Comune di Verona che chiederà alla Provincia, responsabile di quella strada, l’autorizzazione alla chiusura, finora sempre concessa. Nessun diritto di parola ai residenti che resteranno prigionieri per un giorno, né ai Comuni interessati, Roverè e Velo, che si vedono chiusa un’importante via di accesso e possono solo inventarsi la maniera per diminuire il disagio dei propri cittadini e dei possibili ospiti.

Il decreto di chiusura da parte della Provincia non è ancora stato firmato, ma sul sito di Aeffe la corsa è in calendario. Lo sa tutto il mondo automobilistico appassionato di corse su strada, ma non lo sanno i residenti avvertiti, sempre e non tutti, all’ultimo minuto: nelle edizioni precedenti, ad esempio, solo due giorni prima della gara. Sono state raccolte 375 firme tra i residenti di Cancello e Trezzolano, nel solo mese di maggio, per impedire la corsa, ma non basterà. L’obiezione è che, in fin dei conti, si tratta solo di un giorno e poi si sbaracca tutto.

«Ma è il messaggio che non va fatto passare», protesta Attilio Dusi, portavoce degli abitanti e residente proprio sulla curva dove le auto sgommano per conquistare un metro di strada, «perché se questa è una pista autorizzata per un giorno, lo diventerà clandestina per altri 364. Invece si dovrebbe ribadire chiaro e forte che lì non si corre mai, né da autorizzati, né da fuorilegge».

Dalla chiusura della strada arrivano oltre che danni alla vita sociale dei cittadini residenti, anche quelli economici alle attività del posto che non possono usufruire di strade alternative e vengono grandemente danneggiate dalla mancanza di clienti tradizionali e occasionali. Fra l’altro, proprio dal 2 al 4 settembre, a Velo è in programma un grande evento, promosso dai gruppi speleologici veronesi, che richiamerà appassionati da tutta Italia e dall’estero e sul pieghevole in distribuzione da mesi le indicazioni per arrivare sul posto sono proprio tracciate lungo la provinciale 35 che gli ospiti, ignari, troveranno però chiusa. A Roverè, inoltre, il 4 settembre è in programma la «Festa dei funghi» e non sarà certo la finestra promessa di apertura di un’ora durante la gara, fra le 12 e le 13, a garantire la normale affluenza di appassionati.

Lo scorso anno, quando la gara si disputò domenica 30 agosto, un intero pullman di turisti, che aveva prenotato il pranzo in un agriturismo di Trezzolano, restò bloccato in attesa della «finestra oraria» per poter salire e agli ospiti fu impedito il rientro fino a fine gara, ovvero fino alle 18.

«È una questione di civiltà e di rispetto», rimarca Dusi, «oltre che di democrazia diretta, dove la gente ha diritto di poter dire e fare quello che crede in una domenica di settembre, senza vedersi impedita nella libertà dalla passione di pochi, non più di una cinquantina di piloti che in questo caso tengono in ostaggio, per un intero giorno, migliaia di persone». V.Z.

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