<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Il Wwf a Zaia: «Il parco
non si riduce»

Malga Podestaria, nell’alta Lessinia
Malga Podestaria, nell’alta Lessinia
Malga Podestaria, nell’alta Lessinia
Malga Podestaria, nell’alta Lessinia

«La Regione Veneto valuti attentamente con quale visione del futuro si prendano determinate decisioni che impatteranno per molti anni sulla qualità della vita, sull’ambiente e sull’economia del territorio»: così il Wwf ha scritto a proposito del Parco naturale regionale della Lessinia in una lettera inviata al governatore del Veneto Luca Zaia e a tutti i sindaci dei Comuni che ne fanno parte (Badia Calavena, Bosco Chiesanuova, Cerro, Dolcé, Erbezzo, Fumane, Grezzana, Marano, Negrar, Roveré, San Mauro di Saline, Sant’ Anna d’Alfaedo, Selva di Progno, Velo, Vestenanova, San Giovanni Ilarione, Roncà, Sant’Ambrogio, Crespadoro e Altissimo), oltre che al commissario della Comunità montana della Lessinia e al direttore del Parco.

La lettera è firmata dal presidente onorario veneto Averardo Amadio, da Stefano Gazzola, delegato per il Veneto, e dal presidente veronese Luigi Daniele Facincani.

IL WWF si dichiara «contraria a qualsiasi ipotesi di riduzione delle aree protette e ribadisce l’invito rivolto nelle settimane scorse ai sindaci della Lessinia ad aumentare le aree protette integrando nel Parco una delle zone più significative dal punto di vista naturalistico della Lessinia ed autentico scrigno di biodiversità: il comprensorio dei monti Pastello e Pastelletto assieme ad altre aree di particolare interesse naturalistico, attualmente non comprese nel territorio del Parco. Apprezziamo e sosteniamo pertanto la posizione dei sindaci di Fumane e di Marano (ne parliamo a parte) che pubblicamente e con serie argomentazioni si sono dichiarati contrari ad una squalifica del Parco e favorevoli ad un suo potenziamento inserendovi nuove aree protette».

«NEL VENETO il mal governo urbanistico ha già seminato in tutto il territorio ben più di un migliaio di piccole zone industriali, con relative vie d’accesso e piazzali, come appendici improprie di piccoli e medi centri urbani storici impoverendo e sconvolgendo l’ammirevole sedimentato paesaggio storico precedente», sottolinea il Wwf. «Lo ha fatto avvicinando o affiancando capannoni artigianali o industriali a ville o compendi architettonici di pregio, senza considerare le caratteristiche e i valori di luoghi di grande valore naturale».

«E invece di pervenire rapidamente a moderne, intelligenti norme che vietino il consumo di nuovi suoli agricoli già impoveriti e martoriati dall’urbanistica invece di accrescere le poche aree protette, rendere più semplice la gestione delle attività agricole eliminando inutili o discutibili impedimenti, la Regione, per quanto riguarda il Parco della Lessinia, innesta la retromarcia e propone di squalificare una vasta parte della zona agrosilvopastorale, declassandola a zona contigua – non prevista questa nella legge istitutiva del parco – e nella quale è consentita la caccia. E questo starebbe per accadere mentre un maggior grado di tutela per i beni naturali viene reclamato in Italia e fuori», scrivono Amadio, Gazzola e Facincani.

«SI VUOLE SQUALIFICARE un parco (o magari eliminarlo?)», accusa il Wwf, «senza chiedersi perché questo non funzioni o non dia i frutti sperati, senza soprattutto considerare che “Parco” per i valori che racchiude è bene comune, come lo sono l’Arena o la basilica romanica di San Zeno di Verona, e come tale è dovere e interesse di tutti di conservarlo e di tutelarlo.

Suggerimenti