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Il vescovo Zenti all’Avoto per la prima volta

La processione dell’Avoto dalla chiesa di Sprea a Monte Casteche
La processione dell’Avoto dalla chiesa di Sprea a Monte Casteche
La processione dell’Avoto dalla chiesa di Sprea a Monte Casteche
La processione dell’Avoto dalla chiesa di Sprea a Monte Casteche

Sarà monsignor Giuseppe Zenti, per la prima volta da quando è vescovo di Verona, a presiedere domenica mattina la celebrazione religiosa dell’Avoto a Sprea di Badia Calavena, invitato da don Michele Valdegamberi, dell’Unità pastorale della Lessinia orientale. Si tratta di un festa antica, sempre presieduta negli ultimi anni da monsignor Andrea Veggio che ha dovuto rinunciare quest’anno per la tarda età e problemi di salute connessi. La tradizionale cerimonia che si avvia con la processione della statua di San Rocco portata a spalle dalla chiesa al Monte Casteche, sul cui prato viene celebrata la messa, prende spunto da un voto espresso dalla popolazione in occasione della pestilenza che nel Seicento decimò anche gli abitanti delle Lessinia. Si rivolsero al santo la prima domenica di luglio promettendo di celebrare in perpetuo una processione con la sua statua se fossero stati risparmiati dal «mal contajo» e il miracolo avvenne gradatamente con il calo dei morti già nella prima settimana fino alla scomparsa del contagio in quelle successive. Così alla fine del mese, in occasione dell’ultima domenica il voto poté essere coronato con l’impegno assunto che da allora non venne mai meno. La festa dell’Avoto, espressione dialettale per «voto» secondo alcuni, per altri, come il glottologo Gianni Rapelli, una traslitterazione del cimbro «gìan kam' Àvoto» cioè andare all'abbazia (di Badia Calavena, s’intende), da cui Sprea dipendeva, tradotto in dialetto con «nemo a l'Àvoto» da cui quasi subito nacque la variante con l'accento spostato Avóto, «proprio perché la processione veniva vista come un voto per rafforzare la supplica a san Rocco». Domenica mattina il programma religioso prevede la partenza alle 9 dalla chiesa della processione, preceduta dagli spari dei Pistonieri dell’Abbazia. Alle 9.30 celebrazione della messa sul monte Casteche e un’ora dopo il ritorno in chiesa per il bacio della reliquia del santo. Gli spari dei Pistonieri chiuderanno l’evento religioso. Quello civile abbina al tema dell’Avoto la visita alle 11 al Giardino officinale, evento che sarà ripetuto alle 14.30. Un’ora dopo passeggiata guidata con un esperto di piante officinali sul Sentiero dei faggi. Alle 16.15 è in programma una visita tematica al Giardino officinale sui rimedi vegetali contro la peste: «Teriaca, aceto dei quattro ladri, acqua antipestilenziale, pomi odorosi e altri rimedi». Nello stesso orario i bambini (6-12 anni) vengono intrattenuti da un esperto nella perlustrazione del Giardino officinale, raccogliendo materiale per la prima pagina del loro libro “Il quaderno del naturalista”. Le attività si concluderanno alle 18 con un aperitivo nella Sala delle erbe e alle 18.30 con la proiezione del film documentario di Mauro Vittorio Quattrina La peste, la guerra, l’abbandono. La storia del Lazzareto di Verona. L’ingresso è libero, ma alcuni degli eventi civili vanno prenotati al numero 338.7234 482 e vi si accede con un piccolo contributo. Nel segno della tradizione sono anche le trippe che dalle 8 possono esse degustate, mentre dalle 11 saranno disponibili anche altre specialità della tradizione e vegetariane preparate dalla chef Cosimo del vicino ristorante Al derlo. •

Vittorio Zambaldo

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