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Il piatto più richiesto?
Chiocciole con la pearà
e pastafrolla per dessert

I bogoni in esposizione
I bogoni in esposizione
I bogoni in esposizione
I bogoni in esposizione

Se i bogoni opercolati sono finiti nei sacchi dei commercianti in pochi minuti, non sono invece mancati quelli finiti in pentola, perché la Pro loco ha sfornato per tre giorni ottimi piatti nelle Tana del Bogon, il seminterrato accanto alla chiesa che ogni anno si trasforma in un posto di cucina prelibata sotto la direzione di Dario Nizzoli, chef del ristorante Da Nizzoli di Villastrada di Mantova, che da 27 anni collabora seguendo la cucina della Fiera e che ha proposto le sue «escargots à la bourguignonne». Ma la Pro loco non ha rinunciato al piatto più richiesto, i bogoni con la pearà, accompagnati da tagliatelle al tartufo e da un secondo di cinghiale. Per chi inorridisce solo all’idea di tanta carne al fuoco, ai bogoni di pastafrolla ideati da Maria Grazia Stoppele e Matteo Roncari, confezionati singolarmente già l’anno scorso con il marchio della caffetteria, bar e gelateria L'Abazia, quest’anno si sono aggiunti i bogoni realizzati con l’impasto dei «puoti», altra specialità di valle e di tradizione e che sono andati a ruba. La Fiera è stata animata dalle fisarmoniche di Daniele Zullo, con la sfilata aperta dallo sparo dei Pistonieri dell’Abbazia e chiusa dalla banda musicale La Primula di Cogollo: al centro del corteo la Confraternita dei nostalgici del tabar di Sant’Antonio abate di Concamarise e il mondo contadino con pecore, asini, capre, galline e conigli che hanno entusiasmato i bambini, mentre i passi di danza del gruppo folcloristico di Badia Calavena, con i suoi bei costumi, hanno aggiunto il valore della ricerca e della conservazione della tradizione popolare. V.Z.

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