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Il Pd contro il parco riadattato

«Con la scusa di contenere i cinghiali, Zaia riduce ancora le aree protette. Il vero obiettivo della Regione è smantellarle e il rischio è che si arrivi a poter sparare al lupo»: lo ha dichiarato il consigliere del Pd Andrea Zanoni in vista dell’approdo in Consiglio regionale della proposta della nuova perimetrazione e zonizzazione del Parco della Lessinia, approvata a fine anno in Giunta. IN PRATICA verrebbero istituite le aree contigue o preparco previste dalla legge nazionale, ma che finora erano inesistenti, individuandole al suo interno. In queste aree sarebbero minori i vincoli, ma non cesserebbero né quelli idrogeologici, di inedificabilità e il divieto di fertirrigazione e di attività di cava: unica modifica significativa sarebbe quella della possibilità di cacciare, ma riservata ai residenti e nel rispetto del piano faunistico regionale. «La caccia, riservata ai locali, permette di stanare i cinghiali che hanno trovato nei vaj boscosi il loro rifugio dal quale partire per danneggiare il territorio agricolo e creare problemi anche alla circolazione e alla sicurezza delle persone», aveva commentato il consigliere Stefano Valdegamberi, sostenitore della rizonizzazione. «DAREMO BATTAGLIA in aula contro questo provvedimento», promette Zanoni. «Con le modifiche si potrà sparare nel perimetro finora protetto, declassato ad area contigua. Anche se è stato dimostrato come la caccia sia inefficace nel contenimento dei cinghiali. Non neghiamo che la fauna selvatica crei problemi alle attività agricole, ma la soluzione non è cancellare i parchi. Bisogna sempre ricordare come il Veneto sia una delle regioni più cementificate d’ Europa, Zaia dovrebbe pensare ad aumentare le aree protette, non eliminarle. Il Parco della Lessinia dove è possibile osservare cervi, camosci alpini, marmotte, oltre a numerosi specie di uccelli selvatici acquaiolo deve essere valorizzato». «Non dimentichiamo quanto accaduto l’anno scorso anno col Parco Colli, con la maggioranza che aveva dato il via libera, nel Collegato al bilancio, a un emendamento di Berlato che cancellava il 90 per cento dell’area protetta salvo poi fare dietrofront grazie alla nostra mobilitazione unita a quella del territorio. Occorre rilanciare i Parchi, dare un assetto stabile ai consigli direttivi, anziché procedere a colpi di commissariamento; la legge quadro di riforma però è sempre ferma in Commissione, la maggioranza non ha ancora trovato il tempo di calendarizzarla. E questo a testimonianza di quanto la Regione sia davvero vicina ai territori», conclude Zanoni.

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